Uno dei pochi meriti che i critici musicali attribuiscono al vituperato movimento stoner è quello di aver favorito la riscoperta di ottime formazioni del passato, perchè indicate tra le fonti d'ispirazione di tale genere magmatico ed indistinto.
Ad esempio uno dei nomi più ricorrenti nella cerchia dei moderni praticanti stoner-doom è senz'altro quello dei Trouble, considerati oggi grandi pionieri della rinascita di un heavy rock dai fondamenti settantiani.
Originari di Chicago, i Trouble si formano verso la fine degli anni '70 ma per il debutto discografico devono attendere fino al 1984. Il primo album porta semplicemente il nome del gruppo, ma in un secondo momento verrà reintitolato "Psalm 9" per non creare confusione con il quarto lavoro della band, il quale segna l'inizio del rapporto con la Def American di Rick Rubin ("Trouble", 1990).
Analizzando la carriera degli statunitensi emergono due fasi differenti e ben distinte tra loro. La prima si svolge dalla metà alla fine degli anni ottanta, con il gruppo impegnato in uno stile che oggi definiremmo doom-rock. Un sound severo e compassato dai risvolti tenebrosi, forte di caratteristiche linee lente e grevi e di toccanti atmosfere drammatiche, con richiami abbastanza evidenti alla tradizione dei Black Sabbath. Una proposta in controtendenza rispetto ai filoni heavy dominanti all'epoca che ha sicuramente limitato l'affermazione dei Trouble su scala internazionale, anche se non ha mancato di procurare loro una sostanziosa base di fedeli sostenitori.
Con il trascorrere del tempo, nei musicisti di Chicago cresce il desiderio di un cambiamento di direzione. Al principio dei '90 nasce quindi la seconda fase artistica, suggellata dalla firma del contratto con la nuova etichetta. La musica assume forme più decise e muscolari, esaltando le componenti hard'n'heavy di matrice seventies e diradando le oscurità doomeggianti, in aggiunta spuntano nuove venature psichedeliche ed aumenta l'interesse e la cura per gli aspetti melodici.
Il nuovo corso frutta tre albums di notevole livello qualitativo, non a caso saccheggiati a fondo da svariati protagonisti dell'area stoner ed affini.
Purtroppo neppure questa svolta sarà sufficente a far guadagnare ai Trouble un successo commerciale all'altezza del loro valore, cosa che porterà alla disgregazione della band poco dopo la metà del decennio. Così verso la fine dei '90 troviamo quasi tutti i componenti impegnati in progetti personali, alcuni proseguiti fino ad oggi (Wet Animal, Debris Inc, Place of Skulls).
Era doveroso riassumere la storia passata di questa importante formazione, ma ora è giunto il momento di occuparci dell'attualità e dell'ultimo, recente, capitolo della sua saga.
I Trouble sono infatti da poco tornati in attività, oltretutto con uno schieramento che comprende ben quattro membri del quintetto originale.
Adesso pubblicano il loro primo dvd, registrato a Stoccolma durante una mini-tourneè scandinava effettuata nel 2003.
Il pregio maggiore del video è rappresentato da una scaletta davvero imperdibile per chiunque sia interessato ai Trouble, visto che comprende tutti i loro brani più rappresentativi sia del periodo doomeggiante ("Psalm 9, Run to the light, The skull, The tempter..) che di quello heavy-oriented ("Come touch the sky, Plastic green head, Memory's garden, Psychotic reaction..).
Dinamiche metal e richiami Sabbathiani, riffs memorabili e splendide melodie, modernità e tradizione, fascino, personalità, abilità strumentale. Il gruppo appare in grande forma e fortemente motivato, non concedendo il minimo appiglio ad insinuazioni d'imbolsimento o ad accuse di voler cavalcare l'onda dello stato di salute attuale del filone doom. Al contrario la prestazione dei Trouble brilla per l'esecuzione impeccabile e per la consolidata professionalità, ed anche i dubbi che aleggiavano intorno alla tenuta dello storico vocalist Eric Wagner si dissolvono di fronte alla validità della sua prestazione ed al fascino intatto dell'inconfondibile carisma.
La resa sonora è dunque all'altezza di quello che la band ci ha fatto sentire nei momenti migliori, mentre quella visiva resta in parte penalizzata da una pronunciata staticità delle immagini. Purtroppo ritengo sia un problema irrisolvibile, perchè è connesso all'attitudine del gruppo e comune a tutti quei musicisti che salgono sul palco unicamente per suonare, rinunciando in partenza agli atteggiamenti ed alle pose adolescenziali oltre che alle spettacolari quanto inutili esibizioni pirotecnico-circensi.
Non manca invece l'intensità emozionale del concerto, carico di tensione maestosa e di penetranti vibrazioni oscure.
Altro piccolo neo da segnalare riguarda il materiale aggiuntivo, piuttosto scarno rispetto alle abitudini contemporanee. Da sottolineare però la presenza di una lunga intervista, perchè gli americani ne approfittano per fare chiarezza su alcuni episodi chiave della loro carriera.
In definitiva il dvd non è soltanto un omaggio al glorioso passato dei Trouble, ma anche la prova che questi veterani sono ancora attuali nel panorama odierno e possono riconquistare il loro posto ai vertici del settore. Ambizione che potrà concretizzarsi a breve termine perchè è quasi pronto il nuovo album, il primo per i Trouble dopo una pausa di oltre un decennio. Intanto i fans vecchi e nuovi si gustino questo dvd con tutti i loro cavalli di battaglia.