Gli Envidhia (uso il plurale, ma a quanto sembra è una one-man-band) ci portano dalla calda Sicilia il suono freddo di un goth rock ricco di influenze e di idee più o meno discutibili.
“Drama” è in sostanza il primo vero disco della band, perché pur essendo attivi dal 2001 hanno realizzato solo demos e promos.
“Drama” è un disco che vive di contraddizioni, è un disco che ha momenti molto buoni, soprattutto i momenti più tastieristici, ma che sovente sembra un vero e proprio calderone sonoro, soprattutto quando tenta di conciliare troppe cose insieme, tipo black, doom, gothic, thrash, glam e via dicendo, con tanto di inserti elettronici. Si mette in scena così un suono che non è molto definito, il che non sarebbe neanche tanto male, perché sarebbe un suono poco omologato, però in questo caso la poca definizione è sintomo di poco spessore compositivo, perché spesso le canzoni sfociano in un “nulla di che”.
“A Neverending Drama” suona come un puerile tentativo di conciliare l’elettronica con il metal, mentre è sicuramente più apprezzabile un pezzo deciso come “The Concrete Value”, nonché i momenti più oscuri di “The Truth”.
In definitiva ci troviamo di fronte ad un disco con idee di partenza anche buone, ma che vengono sviluppate male però. Ora bisognerà capire se ciò avviene per una questione di incapacità della band o perché la band ha voluto semplicemente fare il passo più lungo della gamba. Un disco sufficiente ma nulla più.
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