In una scena dominata dai grandi nomi provenienti dal nord Europa, tocca al deejay madrileno Marco Calvo provare a dimostare che anche la Spagna ha qualcosa da dire riguardo all'electro dark. E lo fa ispirandosi a uno dei musicisti storici, nonché responsabile dell'etichetta Noise Terror Productions: il belga Johan Van Roy dei Suicide Commando, presente anche come vocalist in più di una traccia dell'album. La scelta non è casuale, visto che la musica ricalca particolarmente bene le orme di questo personaggio molto amato nei club di mezzo mondo. Anche per quanto riguarda la ricerca musicale: il progetto Dioxyde non è techno da ballare fine a sé stessa, ma significa anche un grande impegno concettuale nel concepire una musica oscura e fastidiosa, ma che sia allo stesso tempo anche intrigante e ricca di groove. Questo obiettivo viene spesso raggiunto, grazie alla capacità di Marco nel mescolare sapientemente i classici beat con atmosfere più rarefatte e angoscianti, ottenute con l'aiuto di voci narranti che fanno da contraltare al quasi-screaming espresso per la maggior parte del tempo. Peccato che spesso ecceda in pause un pò troppo introspettive, che non fanno altro che dilatare i pezzi facendogli perdere parte della carica fondamentale per suonare questo tipo di musica. Come nel caso di "Bind, Torture, Kill" dei Suicide Commando, anche "Social Phobia" perde interesse proprio per queste divagazioni con il passare degli ascolti e si fa ricordare esclusivamente per le parti più ballabili. Significa che qualcosa da riguardare effettivamente c'è.
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