La SPV mette sul mercato in edizione economica due dei lavori che Dio fece nella seconda metà degli anni '90 per l'etichetta tedesca dopo la sua seconda separazione dai Black Sabbath e a seguire la realizzazione di "Strange Highways" (uscito all'epoca ancora per la Vertigo). Si tratta di "Angry Machines" e del doppio live "Dio's Inferno The Last In Live" qui riproposto in un elegante digipack, anche se per nessuna delle due ristampe è presente alcun tipo di bonus, se non una breve introduzione al disco, da parte dello stesso Ronnie James Dio, riportata sui rispettivi booklet.
Non sono mai riuscito ad apprezzare "Angry Machines" (1996), dove sono presenti troppi brani anonimi e mal riusciti, ma sopratutto per quel suo tentativo mal riuscito di coniugare il classico Black Sabbath & Dio's sound con sonorità grezze ed aggressive (pare dovuto più alle inclinazioni del chitarrista Tracy G che al desiderio di rompere con il passato). E non sarà certo questa ristampa a farmi cambiare parere. Nella tracklist non ci sono canzoni in grado di lasciare il proprio segno nella lunghissima carriera di R.J. Dio. Non potrebbe farlo in alcun caso l'orribile e stralunata "Black" e tantomeno i traballanti tentativi di modernizzazione di "Stay Out Of My Mind", "Big Sister" o "Golden Rules" e quello (leggermente...) meglio riuscito di "Hunter Of The Heart" o di "Double Monday", quest’ultimo il pezzo migliore del disco, dato che anche la conclusiva ballad pianista "This Is Your Life" scorre via piuttosto anonima.
Ad ogni modo, vista anche la possibilità di acquistarlo ad un prezzo decisamente conveniente potrebbe interessare i più curiosi, anche perchè credo che nonostante tutto i fans di Dio lo abbiano già tra le mani. E chissà... qualcuno potrebbe averlo apprezzato più del sottoscritto.
Non credo ci può invece essere disaccordo al momento di andare a parlare di "Dio's Inferno The Last In Live" (1998), un ottimo live registrato durante il lungo tour tenutosi tra il 1996 ed il 1997 e contraddistinto oltre che dalla potente e caratteristica voce di un R.J. Dio in ottima forma, anche dal chitarrismo frenetico (forse pure troppo…) di Tracy G e dal drumming di un sempre imponente Vinnie Appice. Si parte con un pezzo recente, "Jesus, Mary & Holy Ghost" (dal già citato "Strange Highways" del 1993), poi si torna subito al passato, sino al primo album solista dei Dio, "Holy Diver" (1983), con tre canzoni in rapida successione: "Straight Through the Heart", "Don't Talk To Strangers" e la stessa titletrack. Dopo l'immancabile drum solo tocca alla sempre (e per sempre...) spettacolare "Heaven and Hell" dei Black Sabbath. Verso la fine del primo dischetto, intervallati da "Stand Up And Shout", ecco anche un paio d'estratti dall'allora appena uscito "Angry Machines" ("Hunter Of The Heart" e "Double Monday"), brani che, in effetti, rendono meglio dal vivo. Ma su questo live album sono ben altre le canzoni che si possono fregiare dell'aggettivo "classico": quali "Mob Rules" (ancora Black Sabbath) o "Mistreated", "Man On A Silver Mountain", "Long Live Rock 'n' Roll" (tutte e tre dall'era Rainbow con le ultime due unite in un medley con tanto di sing-a-long con il pubblico) ed infine l'anthem per definizione: We Rock" (da "The Last in Line" del 1984), che mette parola fine al secondo dischetto.
"Dio's Inferno The Last In Live" è stato il primo vero live inciso da Dio ("Intermission" del 1986 era solo un MLP) nella sua carriera solista, uno spaccato di storia che riepiloga parte della carriera di un intramontabile Ronnie James Dio.
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