Pompatissimi, in patria ed altrove, tornano i tedeschi Secrets of the Moon, dopo l’EP di transizione dello scorso anno “The Exhibitions” ed il precedente full lenght “Carved in Stigmata Wounds”, con questo nuovo “Antithesis”, a quanto pare un nuovo capolavoro di questa nuova pseudocorrente chiamata post-black, o black moderno, fate un po’ voi, in cui si pone grande attenzione nella brillantezza della produzione ed i canoni e gli stilemi del black vengono un po’ rovesciati.
E così, come nel lavoro precedente, i mid-tempos la fanno da padrone tramite quei riffs dissonanti che ormai sono il marchio di fabbrica dei Secrets of the Moon.
Come ci diceva il nostro Ripe l’anno scorso, il gruppo teutonico si trova perfettamente a proprio agio con queste ritmiche stralunate ripetute fino alla nausea, ed infatti i nostri proseguono incessantemente in questa loro intenzione per tutti i 58 minuti di durata…
Insomma, questa volta ricadiamo perfettamente nella logica della musica d’elite, che a fronte di aggettivi altisonanti e principeschi che descrivono la band come “colta” ed “enigmatica” (tralasciando tutto lo sproloquio presente nella bio che accompagna il gruppo…) propone un gruppo assolutamente anonimo che non ha altro da offrire che uno scialbo death/black, assolutamente privo di qualsiasi scintilla diabolica o qualitativa che servirebbe ad emergere dal calderone della mediocrità.
In poche parole, i brani risultano poco interessanti, abbastanza banali ed un po’ tutti uguali, lasciando tanta noia nell’ascoltatore, sebbene siano suonati e registrati in maniera inappuntabile.
Eternamente rimandati.
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