Terzo appuntamento con i Disasters, sempre guidati da Roger Miret, anche (e sopratutto) frontman dei veterani Agnostic Front, che conservano quell'approccio tipicamente punk che hanno ereditato dai "soliti" The Clash, Sex Pistols, Stiff Little Fingers, Sham 69, Buzzcocks. Brani brevissimi, quasi schegge impazzite, che uniscono alla tipica aggressività una dirompente carica d’energia e di vivacità, cori coinvolgenti scanditi a mo' di slogan, e qualche improvvisazione, come il taglio rock'n'roll (con tanto di piano) dell'opener "Warning! Warning!", ma come anche i riffs graffianti ed accattivanti di "My Riot" e di "Straightjacket", gli arpeggi sporchi di "Everything I Do" oppure il reggae della conclusiva "Runaway Reggae Remix".
Già dalla prima occhiata alla tracklist è subito evidente che i Disasters rendono omaggio ai Ramones con il brano omonimo, mentre poi i The Clash vengono tirati in ballo dalla successiva "Janie and Johnny" e gli stessi Agnostic Front fanno capolino sulla brevissima "Fxxk You". Certo che ciò emerge da questo disco è un senso di forza e di compattezza che non fa rima con noia e ripetitività, ma piuttosto con potenza e melodia. Con "My Riot" i Disaster ribadiscono di non essere mai stati un banale side project scaturito dalla nostalgia di Miret per i bei tempi passati e ne approfittano per confermare la propria bravura e coerenza. Inevitabilmente superiori a diverse "boy bands".
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