Wetton - Downes - Icon - Never In A Million Years

Copertina 7

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2006
Durata:60 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. PANE BRUNO
  2. THE HEAT GOES ON
  3. ONLY TIME WILL TELL
  4. VOICE OF AMERICA
  5. I LAY DOWN
  6. DAYS LIKE THESE
  7. BOLERO
  8. MEET ME AT MIDNIGHT
  9. NEVER IN A MILLION YEARS
  10. WE MOVE AS ONE
  11. PARADOX
  12. LET ME GO
  13. DON'T CRY
  14. OPEN YOUR EYES
  15. THE SMILE HAS LEFT YOUR EYES

Line up

  • John Wetton: vocals, bass, acoustic guitar, harmonica
  • Geoffrey Downes: keyboards, background vocals
  • John Mitchell: guitar, acoustic guitar, background vocals
  • Steve Christey: drums

Voto medio utenti

Il connubio tra John Wetton e Geoffrey Downes si può tranquillamente annoverare tra quelle rare circostanze di vera "affinità elettiva" artistica, capace di trasformare una faccenda "matematica" come la combinazione di varie note musicali in pura magia emotiva.
Spero che non me ne vorrà l’ex tastierista di Yes e Buggles se personalmente ritengo che il merito di tale risultato straordinario sia maggiormente imputabile al basso, alla voce e alla creatività della sua controparte nata a Derby, ma è innegabile che insieme, i due esperti musici abbiano scritto e interpretato pagine davvero esaltanti dell’ala mainstream del prog-rock, definendo i contorni di tale genere, ricco di tecnica ed inventiva ma prodigo anche di passionalità e d’imponenti velleità d’immediatezza "radiofonica".
Come probabilmente si era già capito la mia devozione nei confronti di Wetton ha origini lontane e ho accolto con grande entusiasmo il progetto Icon e il relativo esordio discografico uscito nel 2005, un piccolo trattato di poesia, intensità lirica e proficua stimolazione sensoriale.
Per me risulta quasi impossibile, dunque, non apprezzare anche questo live album, che essenzialmente raccoglie alcuni brani di quel debutto e li affianca a parecchi hits degli Asia (il primo esempio di quella mirabile alchimia di cui si è appena riferito) ormai entrati di diritto nel DNA di ogni appassionato del rock di classe e qui restituiti con ottime esecuzioni.
In aggiunta, "Icon - Never in a million years", si dimostra un disco dal vivo veramente molto autentico, senza eccessivi ritocchi e abbellimenti (molto diverso, quindi, dal DVD acustico uscito nei primi mesi di quest’anno!), capace di surrogare con buona qualità l’impossibilità di partecipare in diretta a quell’evento che un’esibizione di questo gruppo inevitabilmente rappresenta.
Ponendo altresì l’accento sulla consueta ottima prova degli illustri "coadiutori" Steve Christey e John Mitchell, non mi dilungherei nella descrizione di una tracklist che, come già anticipato, attinge da un repertorio senza debolezze, limitandomi a segnalarvi la presenza di "We move as one" scritta per Agneta Faltkstog degli Abba e la mancanza, abbastanza inspiegabile, della celeberrima "Heat of the moment", teoricamente imprescindibile in ogni spettacolo della band.
"Icon - Never in a million years" è un buon live album, onesto e sincero, che mantiene quello che promette e ci consente di "sopportare" un po’ più facilmente l’attesa e l’ansia per una raccolta completamente inedita di sensazioni forti e brividi epidermici trasformati in musica, la quale, fortunatamente, non dovrebbe tardare troppo nel tornare a stregare i nostri timpani.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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