Human Mind Secrets è un progetto musicale nato ben 8 anni fa che col passar del tempo ha cambiato pelle più volte, sotto la guida del chitarrista e cantante Davide De Nardi. Nel gennaio 2004 il creativo leader raccoglie le ceneri di un passato caratterizzato da frequenti problemi, e decide di raccontare i suoi segreti con un album di debutto chiamato “Between the flesh & the spirit”.
L’intero lavoro di composizione, registrazione e produzione è opera dal poliedrico artista in questione, ma ciò che abbiamo davanti è tutt’altro che un prodotto pretenzioso da spavaldo eroe della chitarra; gli otto pezzi che compongono l’album sono infatti canzoni orecchiabili con un riffing massiccio di derivazione thrash / heavy, e linee vocali quasi power.
Il suono chitarristico è molto secco e accattivante, in linea con l’heavy metal dei Judas Priest o il death di Chuck Shuldiner; e gli assoli sono ricchi di colore e ben suonati, grazie a delle buone idee e un bel tocco (bella plettrata e bending). Le linee vocali sono caratterizzate da medie tonalità in stile power, tonalità più acute con una voce più raschiata, e ottimi arrangiamenti corali, costituiti da armonizzazioni di grande effetto. La base ritmica è costituita da una batteria midizzata dal suono leggermente fastidioso e da un basso sintetico molto freddo; purtroppo nonostante l’ottimo lavoro alle chitarre la musica risente della mancanza di una batteria dinamica e un basso elettrico che possa sostenere adeguatamente le melodie, fattori non trascurabili se si parla di un full-lenght album. Lo stile compositivo di Davide De Nardi, dopo l’opener “Inhuman Virtues”, si fa sentire canzone dopo canzone, tra alti e bassi, con strutture a tratti ripetitive e un sound troppo omogeneo; da una parte si denota una spiccata predilezione per le sonorità più classiche e poco sperimentali, dall’altra si risente del limite comune a tante one-man-band, ossia l’impossibilità di mescolare più idee e sviluppare uno sound più caratteristico.
Fondamentalmente “Between the flesh & the spirit” è frutto di ottime qualità musicali e buona volontà; perciò mi auguro che Davide De Nardi porti avanti questo interessante progetto, magari affidando in futuro la produzione ad un collaboratore esterno, che potrebbe far salire di un gradino il livello qualitativo del prossimo lavoro.
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