Se questo è uno scherzo non m’è piaciuto o non l’ho capito. Avevamo lasciato il quartetto svedese intento ad affrontare uno split dopo la pubblicazione del mediocre “Warrior”, 5° disco per una delle death metal band più originali ed intriganti dell’intero movimento, autrice di classici come “Shadows In The Deep” e “Where No Life Dwells” dall’innegabile importanza. Johnny e soci avrebbero potuto vivere a lungo nella nostra memoria grazie al valore dei suddetti capolavori, solo in minima parte danneggiato dalla scarsità qualitativa di episodi come “Victory”, ed invece i nostri lungimiranti svedesi hanno di punto in bianco preso la decisione di riunirsi e di dare vita al nuovo “Hell’s Unleashed”, di gran lunga il peggior album della loro intera discografia ed uno dei lavori meno ispirati che mi sia capitato di ascoltare quest’anno. 15 brani assolutamente anonimi fra cui spicca unicamente un simpatico rifacimento in chiave death metal di “Black Metal” (che oltretutto non sarà presente nell’edizione finale del disco), cavallo di battaglia dei migliori Venom, danneggiati in maniera irreparabile da una produzione povera e da una performance vocale, a cura di uno svociatissimo Johnny, assolutamente ridicola ed a tratti grottesca. Non capisco come possa una band di tale portata aver dato luce a brani come “Fly Raven Fly” o “Don’t Want To Be Born”, song che risulterebbero inopportune anche sul demo di un gruppo alla sua prima esperienza. Un disco da dimenticare che lascia immaginare una esistenza decisamente breve per i redivivi Unleashed, ridotti all’ombra del colosso che furono… un vero peccato!
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