Succulento doppio “raccoltone” di materiale edito, con qualche anticipazione sulle future uscite, ad opera della nostrana Frontiers, divenuta, e lo dico con una punta di “orgoglio” nazionale, uno dei riferimenti (se non il primario) dell’hard melodico mondiale.
Una ricca rappresentanza di un roster “stellare” (i primi quattro nomi sono quelli di Survivor, Toto, House Of Lords e Glenn Hughes, direi non male come inizio!), dalle rarissime flessioni artistiche, scintilla dalla tracklist di questo “Rock the bones – volume 4”, il quale appare pregevole nelle selezioni e assai adeguato per il suo scopo principale di persuasione e cattura di nuovi “adepti”.
Il disco è, infatti, ovviamente indirizzato a tutti quelli che, magari non fidandosi troppo dei pareri dei vari recensori (come osano?), preferiscono testare direttamente (ed in forma “ufficiale”!) le qualità di questi nomi autorevoli, ma devo dire anche che, per quanto mi riguarda, pur avendoli apprezzati quasi tutti nelle loro collocazioni sulla lunga distanza è comunque un’esperienza molto gradevole ritrovare così tanti gustosi momenti musicali scorrere uno dopo l’altro in una sorta di parata dell’emozione e del coinvolgimento, utile anche per fare salire ad “arte” la tensione per l’imminente pubblicazione, ad esempio, del nuovo lavoro di Danny Vaughn (“Traveller”), uno dei miei tanti eroi “personali”.
Come diceva un tormentone pubblicitario di qualche tempo fa “provare per credere!”.
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