Bulldozer - Regenerated In The Grave

Copertina 9,5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:180 min.
Etichetta:Metal Mind

Tracklist

  1. THE DAY OF WRATH
  2. THE FINAL SEPARATION
  3. IX
  4. NEURODELIRI
  5. ALIVE IN POLAND

Line up

  • Alberto “AC Wilde” Contini: bass, vocals
  • Andy Panigada: guitars
  • Don Adras/Roberto “K” Cabrini: drums

Voto medio utenti

Sia quantitativamente che soprattutto qualitativamente, il 2006 è stato un anno positivo per quanto riguarda il settore ristampe. In questo senso, buona parte del merito va attribuito alla Metal Mind, etichetta minore con base in Polonia che nel corso degli anni si è fatta un nome, soprattutto tra i seguaci del metal estremo.
Nel ricco catalogo della suddetta casa discografica spicca un prodotto che non deve sfuggire all’attenzione di tutti gli appassionati che risiedono nel bel paese; mi riferisco a “Regenerated In The Grave”, in altre parole alla riedizione in 2000 copie dell’opera omnia dei Bulldozer.
Il gruppo nato a Milano nel 1980 e rimasto in attività fino a primissimi anni ‘90 ebbe al basso e al microfono Alberto “AC Wilde” Contini, alla chitarra Andy Panigada, e alla batteria Don Adras prima e Roberto “K” Cabrini poi.
Il terzetto era dedito ad un sound certamente estremo, in particolare se raffrontato a ciò che offriva il metal italiano e non in quegli anni.
All’interno del sontuoso cofanetto troviamo l’intera discografia del gruppo formata da:
The Day Of Wrath (1985)
The Final Separation (1986)
IX (1987)
Neurodeliri (1988)
Alive In Poland (1990)
Navigando tra i brani che danno forma ai quattro dischi in studio, si comprende bene la matrice e l’evoluzione del suono dei Bulldozer, che si delinea come la fusione dello stile diretto dei Motorhead con l’attitudine thrash e le tonalità di voce e basso tipiche dei Venom dei bei tempi.
“The Day Of Wrath “ e “The Final Separation “ sono gli album più estremi della produzione targata Bulldozer che in brani come “The exsorcism” o “The death of gods” sembrano la versione italiana dei Venom, ancor più grezzi per quanto riguarda l’esecuzione strumentale e la qualità di registrazione degna di uno scantinato.
Col 1987 il gruppo compie il passo decisivo verso la maturazione del proprio stile pubblicando “IX”, un disco che mantiene l’estremismo sonoro dei suoi predecessori, lo sgrezza quel tanto che basta da renderlo più diretto e lo arricchisce con un elemento, ancora primordiale, di tastiera.
Il riuscito mix fa di “IX” il capolavoro del gruppo, al cui interno vale la pena di menzionare pezzi come “Desert!”, “The derby”, “Rob Klister” e “Ilona the very best” brano dedicato alla regina del cinema hard italiano di quegli anni.
Si passa poi a “Neurodeliri” dove i Bulldozer proseguono con l’evoluzione del proprio stile che muta in funzione di suoni per la prima volta quasi puliti, tra cui spicca la batteria davvero ben prodotta. Il secondo elemento di stacco col passato è rappresentato dalla tastiera che per la prima volta si fa sentire per tutta la durata dell’album.
Nonostante una realizzazione più raffinata, “Neurodeliri” non riesce a raggiungere il proprio predecessore. In ogni caso, al suo interno si trovano pezzi di notevole valore come “Minkions” o “We are italian”.
La carriera della formazione meneghina (e il cofanetto) si chiudono con “Alive In Poland” in cui è contenuta la registrazione completa e senza alcun tipo di ritocco, dello show che i Bulldozer tennero davanti a 5000 persone il 17 novembre 1989 nel palazzetto dello sporto di Zabrze – Katowice.
Il valore di quest’ultimo disco sta tutto nella testimonianza dello stile del trio, che trovava la sua migliore espressione nella dimensione dal vivo.
In chiusura di recensione vale la pena rendere omaggio alla Metal Mind per l’ottimo lavoro svolto in sede di ristampa non solo dei dischi (che presentano tutti una traccia bonus ad eccezione del live) ma soprattutto dei contenuti “supplementari” ovvero testi, immagini ecc. condensati all’interno di un libretto di 16 pagine ottimamente realizzato, come del resto tutta la confezione cartonata.
Recensione a cura di Luca 'Orphen' Recla

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