Sicuramente in molti avranno avuto la mia stessa scettica reazione alla notizia di questo side project di Stefan Elmgren, chitarrista degli Hammerfall, e non nascondo che dopo un primissimo ascolto non sapevo se mettermi a ridere o piangere…
Certo non è che mi aspettassi chissà quale innovazione, viste le premesse, ma un primo e superficiale ascolto di questo "We Will Rise" può fare proprio una brutta impressione, soprattutto alle orecchie di chi non ne può più di quel power metal "da oratorio" (concedetemi il termine!) che continua a saturare il mercato.
Abbandonati tutti questi preconcetti, mi ritrovo in parte a smentire quello che è stato frutto di un giudizio affrettato: per quanto scontato il disco in questione si rivela essere un buon prodotto, almeno all'interno del proprio genere.
La componente Hammerfall è indubbiamente presente nel sound dei Full Strike e le canzoni si muovono grosso modo sulle coordinate dettate dai 3 album della band svedese, prendendo da essa la componente più rockeggiante rispetto a quella power. Gli 11 brani infatti sono grosso modo (a parte qualche eccezione come "Created Fantasy") tutti dei massicci mid tempos dalle tinte a tratti epiche a tratti più hard rock, secondo un cliché comunque usato e abusato dai vari Hammerfall, Edguy e via dicendo…
È comunque innegabile che la band abbia fatto veramente un buon lavoro, come dimostrano l'opener "End Of Time", "Master of my Soul" o "When will I Know", centrando appieno l'obiettivo e offrendo brani dalla buona media.
Le canzoni suonano infatti potenti e facilmente memorizzabili e, cosa non facile, riescono a non scadere nel banale e nel già sentito dimostrando anche una certa originalità.
Come principale songwriter della band, Stefan da prova di essere un valido musicista almeno quanto alla chitarra, anche se mi sarei aspettato qualcosa di più virtuosistico, aspetto che viene messo da parte a vantaggio di una maggiore capacità espressiva e interpretativa, come nella strumentale "First Strike".
Sorvolando sui testi che definire banali e infantili sarebbe riduttivo (il solo titolo credo possa essere indicativo…) si può in definitiva fare un bilancio positivo riguardo questo project, il quale rimarrà tale data la priorità nei confronti degli Hammerfall, tra poco in studio per il nuovo album.
Un grosso dubbio sull' effettiva utilità di un disco del genere, il quale, per quanto ben fatto, non aggiunge proprio nulla di nuovo, effettivamente mi rimane, tanto da spingermi a consigliarne l'ascolto solo in un'ottica del genere, consapevoli di quanto state per fare.
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