Dieci anni. Dieci lunghi anni sono passati da "Double Eclipse", primo vagito prodotto a nome Hardline dai fratelli Johnny e Joey Gioeli, una delle coppie storiche dell'hard mondiale. In questo enorme (discograficamente parlando) lasso di tempo molte cose sono cambiate: la cometa grunge, che aveva contribuito ad oscurare prematuramente la stella Hardline, è definitivamente passata; Johnny è approdato alla corte di Axel Rudi Pell da "Oceans Of Time" in poi e pure la formazione degli Hardline ha conosciuto degli avvicendamenti importanti. Non fanno più parte della partita Neal Schon e Deen Castronovo, ritornati in seno ai Journey, ma i nuovi arrivi non fanno di certo rimpiangere assenze così importanti. Ciò che invece non è cambiato è la grande qualità della musica degli Hardline. "II" offre undici preziose gemme di classico hard rock americano punteggiato dalla calda ed espressiva voce di Gioeli. L'incipit è dei migliori, con la potente "Hold Me Down" che mostra sin da subito le potenzialità del quintetto : riffs incisivi, refrain melodici ed immediati, solos di pregevolissima fattura e naturalmente la voce di Johnny a chiudere il cerchio. Le successive "Y" e "Paralized" sono tracce hard della razza più pura, non potrete davvero che ritrovarvi a cantare e seguire con la vostra air guitar gli splendidi assoli di Josh Ramos (The Storm, Two Fires), che arrivano puntualmente a costituire l'apice emozionale di ogni canzone. In un disco del genere poteva mancare la classica ballad? Ecco a voi "Face The Night", ottimo esempio, per chiunque volesse servirsene, di cosa deve avere una ballata rock, a cui fa eco "Hey Girl" , chitarre acustiche, tappeto di tastiere, testi che parlano d'amore e il solito grandissimo assolo di Josh Ramos a proiettare "Hey Girl" come una delle canzoni migliori del lotto. "Only A Night" e "Your Eyes" sono le songs più aor-oriented e denotano un'ottima cura per gli arrangiamenti e una prestazione davvero magistrale di Johnny Gioeli; le ultime tre songs di "II" sono episodi che aprono un discorso a parte e ci fanno notare quanto sia ampio lo spettro sonoro a disposizione degli Hardline : "Weight" è decisamente una canzone di peso (ehhmm...), con un giro di chitarra insolitamente duro ed accenni al migliore grunge-rock degli anni novanta (prendete comunque con le molle le mie affermazioni), mentre "Way It Is, Wy it Goes" mostra persino degli accenti progressivi! Con "The Gift" arriva la fine del disco e non poteva essere "regalo" migliore, dato che è una di quelle ninne nanne che sembrano tirate fuori da un vecchio carillon d'antan, con in più un bell'intervento dell'ospite di lusso Neal Schon. A riguardo, va elogiata la capacità della band di svariare con esperienza su più terreni musicali, senza snaturare la propria personalità e mantenendo sempre un livello qualitativo piuttosto alto, cosa che a mio avviso è sinonimo di talento e carattere. In luogo di conclusione, "II" non è solo un gran bel disco ed un gradito ritorno per gli Hardline, ma un cd da godere nella sua interezza, ben prodotto (da Bob Burch, guru del settore) e bilanciato fra momenti soft ed esplosioni hard rock. Bravi Hardline!
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