Split cd tra i nostrani Ciaff ed i redivivi Barcode, all'urlo unisono del terrorismo musicale, ovvero quell'Hardcore pesante, a tratti Old School, molto vicino al Metal Core che basa le tematiche sul "contro", sfociando più volte in un attacco alle istituzioni ed al sistema. L'idea di questo platter, ovvero avvicinare due bands relativamente vicine nella musica e nel messaggio ma al contempo distanti sia nella geografia che nel tempo (Ciaff è una band giovane italiana mentre i danesi Barcode sono diversi anni che sono sulle scene) è senz'altro buona, e va comunque lodata, ma a conti fatti, la cosa sul piano musicale latita un pochino. I Ciaff presentano 5 songs di sicuro impatto, apprezzabili per la loro 'take no prisoner attitude' e per la dinamicità del songwriting, basato su chitarroni pesantissimi e sui giochi di voce, ora screaming, ora vicino al growl più pesante ed ora molto grind oriented. Per quanto riguarda i Barcode, il discorso è l'opposto: riffing trito e ritrito, songwriting semplice e banale...oramai la scena Hardcore ha bisogno di altro per tornare alla luce...un platter che mette in mostra una band giovane che ha le carte in regola per guardare a testa alta al futuro (l'unica pecca è forse l'atmosfera pulp che ogni tanto fa capolino tra una song ed un'altra, supportata da parlati tratti da film di cultura trash ed, appunto, pulp) e un'altra che non sembra aver lo smalto di un tempo e che sembra essere rimasta al palo, mentre il treno chiamato Hardcore le passava sotto il naso...ovviamente i primi sono i Ciaff ed i secondi sono i Barcode.
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