Eccoci all'ultimo appuntamento della saga iniziata dagli Skylark nel 1997 con "Dragon's Secrets", primo full lenght del gruppo. "The Princess' Day" vede una minor presenza di ospiti rispetto a "Gates Of Hell" e "Gates Of Heaven", ma non so bene se questa scelta è legata alle necessità del concept oppure al desiderio del gruppo di affermare maggiormente la propria identità. Troviamo quindi solo alcuni assoli di Vic Mazzone (Projecto) e Folco Orlandini (Mesmerize) che duetta con Antonini su "Rufus", versione riveduta e corretta del brano già presente su "When Water Became Ice", album solista di Antonini uscito nel '98. Dal passato gli Skylark ripescano anche "The Princess Of The Snow", trasformata in un lungo strumentale al quale viene anche assegnato il compito di chiudere l'album. Album che ho trovato leggermente inferiore ai due "Gates...", direi più che altro a causa della produzione adottata in questa occasione, troppo nitida, fredda e che penalizza moltissimo le chitarre, frenando così l'energia del gruppo. D'altra parte però questa scelta permette di distinguere meglio il lavoro degli strumenti, come lo stupendo "cesellare" di Roberto Potenti su "Rufus". E' sempre il bassista a prodursi nel lungo e riuscito solo di basso presente nel finale di "Another Life", davvero un ottimo brano, anche se la palma del migliore spetta alla speedy "White Warrior", che rallenta solo in un finale acustico a cura di Fabio ed Eddy. Seguono poi a ruota "Symbol Of Freedom" che pure non scherza per velocità e la già citata "Rufus". Non è semplice descrivere le canzoni degli Skylark, quindi, senza tirarla troppo per le lunghe, sappiate che "The Princess' Day" è il "solito" album degli Skylark, che non hanno abbandonato e nemmeno modificato troppo il loro Power Metal arricchito da accattivanti sonorità neoclassiche ed orchestrali, con la voce piena di Fabio Dozzo e le tastiere onnipresenti di Eddy Antonini, quindi sapete già cosa aspettarvi. Ora, completate le vicende del White Warrior, gli Skylark dovranno introdurre in maniera più consistente qualche novità per evitare il rischio di ripetersi. Ad ogni modo si tratta di un ottimo album e se preferite dei suoni più puliti e meno aggressivi, aggiungete tranquillamente mezzo punto alla votazione a fondo pagina. Se invece proprio non vi piacciono gli Skylark, pazienza! Ma li avrete davvero mai ascoltati?