Copertina 5,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2012
Durata:63 min.
Etichetta:SPV/Steamhammer

Tracklist

  1. AGE OF THE PHOENIX
  2. ROCKSTARS
  3. CRIMSON DAWN
  4. 66 WARRIORS
  5. BACK INTO THE LAND OF LIGHT
  6. SUN IN THE DARK
  7. HERO ON VIDEO
  8. VALLEY OF KINGDOM
  9. KILLER GEAR
  10. ROCKIN` RADIO
  11. TERRA LIBERTY
  12. ETERNITY
  13. SPACE LEGENDS
  14. POWER & GLORY

Line up

  • Chris Bay: Vocals, Guitars
  • Lars Rettkowitz: Guitars, Backing Vocals
  • Samy Saemann: Bass, Backing Vocals
  • Klaus Sperling: Drums, Backing Vocals

Voto medio utenti

Nonostante l’abbandono di Dan Zimmermann, i Freedom Call ci sono ancora, e più vogliosi, zuccherosi, boy scout che mai. La creatura di Chris Bay torna a due anni di distanza da “Legend of the Shadowking”, con il ‘nuovo’ acquisto Klaus Sperling (ex-Sinner, -Primal Fear), che assicura dietro le pelli lo stesso sound e la stessa matrice power pura e semplice che ha finora contraddistinto il lavoro dei crucchi. Nessuna sorpresa quindi, ma vi dico la verità: se al posto delle qui presenti 14 tracce, il nuovo cd ne avesse avute 8-9, questo sarebbe stato un discone. Ed invece, cari lettori di Metal.it, qui è pieno di fuffa insulsa, messa lì a far numero, ma che abbassa paurosamente il valore complessivo di un album che comunque, ad onor del vero, non brilla affatto per qualità.

Happy metal scontato ed a volte esageratamente ‘pop’, in questo album il ruggito del metallo sembra essersi affievolito un po’ troppo. Complici cadute clamorose come “Rockstars”, “66 Warriors”, “Hero on Video” o “Rockin’ Radio” che sembrano buone per un passaggio su Mtv una trentina d’anni fa; ed è un vero peccato perché, dall’altra parte della staccionata, troviamo brani azzeccati e convincenti, e mi viene in mente “Crimson Dawn”, l’epica “Valley of Kingdom” o una “Eternity” impreziosita dal pianoforte e da un bell’arrangiamento. Un esagerato spandere pace, amore e fraternità, che tanto per cambiare alla fine porta solo ad una pedissequa ripetizione di cliché che, alla lunga, si consumano ed esauriscono la loro forza creativa.

Quest’album è la perfetta dimostrazione di una tesi che qui a Metal.it molti di noi sostengono da tempo: escono troppi dischi. E troppi dischi uguale un sacco di robaccia, una continua rincorsa al mercato, a cercare di spillare la quindici euro al metallaro di turno, che sarà anche disadattato, reietto e quel che vuoi, ma a quanto pare muove un mercato che è ormai diventato imponente, per quantità di uscite e per distribuzione globale. Tornando veolcemente IT: “Land of the Crimson Dawn” è per chi scrive un disco evitabile, un mezzo passo falso che non aiuterà Chris Bay e soci ad uscire da quel cono d’ombra che ammanta la band del “volemose bbene”-metal da tanti anni.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 06 mar 2012 alle 21:44

Boh, anche secondo me non è male questo disco. Con tutta la m***a che esce nel power odierno, direi che questo disco è più che dignitoso.

Inserito il 05 mar 2012 alle 22:49

boh a me il disco piace un sacco, a parte qualche (parte di) canzone sputtanata! Però penso di non fare testo

Inserito il 02 mar 2012 alle 18:28

Io in questo disco non ci trovo nemmeno una canzone degna di nota se non Eternity, mi fa talmente schifo che gli ho dato 2 ascolti veloci! Parlando di loro come band, mi sono piaciuti un sacco i primi 3 album, si anche Eternity.... e ho trovato molto interessante anche Legend Of The Shadowking. Molto belli anche 2 pezzi del secondo disco del live: Kingdom Come e Hiroshima.

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