A circa un anno esatto di distanza ecco arrivare il secondo volume di questa interessante compilation targata Spikefarm e che vede la partecipazione di 11 band per un totale di 13 brani e 75 minuti di musica.
Come già era stato per il primo volume di questa Spikefarm Sampler, le band presenti spaziano musicalmente dal black al death, con particolare riguardo per il gothic (Rapture e Entwine) o la sperimentazione in ambito metal di band quali The Wicked e Ram-Zet.
E sono proprio questi i nomi che attirano maggiormente l'attenzione nei confronti di questo prodotto, il quale non nasconde comunque interessanti sorprese e che mostra nuovamente un valido spaccato della produzione dell'etichetta finlandese.
In apertura troviamo una prima novità rappresentata dai The Wicked appunto, ultimi arrivati in casa Spikefarm, i quali mostrano tutta la propria personalità e curiosa ricerca sonora con un brano eclettico e variegato, difficilmente riconducibile ad un classico standard della musica metal. La band mischia diverse influenze, dal black al death, il tutto accompagnato dalla sperimentazione elettronica e altre innovazioni per creare sonorità decisamente interessanti o per lo meno da ascoltare. Seguono due brani di ottimo gothic metal opera nell'ordine di Rapture ed Entwine (i quali si ripetono anche a fine compilation con un brano tratto dal debut album), sicuramente tra le più valide band di questo genere in circolazione. Alla melodica malinconia dei primi fa seguito l'orecchiabilità e la classe dei secondi, per due episodi davvero convincenti che non mancheranno si appagare gli amanti del gothic. Uno degli episodi più estremi è quello rappresentato dai Demigod, unica death metal band presente nella compilation, la quale con "My Blood, Your Blood" non mostra certo il proprio lato migliore, una song poco convinta e poco aggressiva, dove di death si sente appena il profumo in lontananza e solo per alcune parti di cantato.
I Kalmah (band già presente assieme a Entwine, Ram-Zet, Finntroll, Silentium e Shape of Despair sul primo volume) convincono decisamente di più col loro misto di death/black/thrash dominato dall'uso di accattivanti melodie nei riff e nelle parti di tastiera e lasciano con "Swamphell" una buona impressione di sé.
Band controversa e non facilmente digeribile per tutti gli ascoltatori, i Ram-Zet stupiscono ancora con il proprio personalissimo sound fatto dalla insana commistione di industrial e black metal, comunque aperto a una buona dose di melodia, qui rappresentata dalla voce femminile che compare a spezzare il ritmo teso e imprevedibile di questa "Pray".
Seconda novità è rappresentata dai Thyrane, giovane black metal band finlandese qui presente con una demo track, "Sacrifires", tratta dallo split con i The Dead Beginners, dalla quale emerge chiaramente l'indirizzo furioso e spietato del black proposto dalla band e che lascia ben sperare per un futuro full lenght che interesserà di certo i più oltranzisti amanti del genere.
I toni si smorzano nuovamente con i Silentium, autori di un gothic/doom molto malinconico e ossessivo, dai tempi cadenzati e trascinanti e caratterizzato dalle tristi melodie di piano e violino e dall'alterno cantato ora growl ora pulito, molto evocativo ma anche molto deprimente (come vuole essere nelle intenzioni della band).
Di nuovo la sperimentazione, seppur in toni meno accesi rispetto a Ram-Zet o The Wicked, ritorna con i Throne OF Chaos e il brano "Cold Bits Of Fire", dove le influenze black/death/heavy si combinano per un risultato apprezzabile, ma dal livello vicino allo standard già dettato da band più affermate nel genere, Darkane su tutti.
Con quasi 13 minuti di canzone arriva anche il turno degli Shape of Despair, doom/gothic band etichettata dalla Spikefarm stessa come i successori di Skepticism o Unholy, dei quali di certo vengono riprese le atmosfere cupe e ossessive accompagnate da tempi estremamente rallentati, qui caratterizzati da un costante uso di tastiere e dal cantato femminile, aspetti che aumentano ulteriormente la componente depressiva del sound di questa promettente band.
Prima della chiusura dedicata a 2 altre tracce di Entwine e Silentium troviamo i Finntroll, band che si sta ormai affermando nella scena estrema con una personalissima interpretazione di black e folk metal e che con "Rivfader", tratta dall'album Midnattens Widunder, non fa che testimoniare il proprio valore e le proprie qualità.
Poche novità dunque e molte conferme quelle che emergono da questa compilation dalla quale sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa in più e un maggior spazio a gruppi esordienti, al contrario del lavoro svolto dalla Spikefarm, la quale ha preferito puntare su gruppi già affermati per contribuire così al consolidamento del loro successo.
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