Tristezza e mestizia. Delusione e sconforto. Attendevo questo album un assetato del deserto attende l'oasi con l'acqua, come Pantani cerca un’altra vittoria nel mondo del ciclismo, come il sottoscritto spera di rimorchiare qualcuna la sera di Ferragosto a Rimini in Viale Ceccarini, ed invece, come nella realtà (purtroppo…), “Winterheart’s Guild” si è rivelato a me in uno splendore pari alla vecchia della pubblicità della Tim, nuda lei anziché la ragazza prorompente testimonial dell’ennesima trovata pubblicitaria dei telefonini. Un album letteralmente moscio, lentissimo, spompato…in questo disco manca tutto ciò che in questi anni ha fatto la fortuna dei Sonata Arctica. In primis, le linee vocali, una volta arma vincente della band finnica, oggi sono diventate di una banalità imbarazzante e non entusiasmano più, insomma il brano migliore di questo album non è nemmeno paragonabile ai meno riusciti dei due dischi precedenti… Ricordate brani velocissimi e super melodici come Blank File, Weballergy, Wolf & Raven? Ecco, teneteveli bene a mente perché in “Winterheart’s Guild” non ce n’è nemmeno uno! Così come mancano gli acutoni di Kakko che esplodeva in cielo più volte facendo venire i brividi all’ascoltatore, e come non citare Destruction Preventer per esemplificare al meglio tutto ciò? A mio avviso semplicemente questo album dimostra una penuria compositiva preoccupante, un terzo episodio che anziché incoronare definitivamente i Sonata Arctica come i nuovi indiscussi sovrani del power metal europeo li scaraventa nel burrone del metal “imborghesito”, che non si accontenta più di brani vincenti ma che deve cercare a tutti i costi soluzioni astruse che non vincono e non convincono. In più ci troviamo un Toni Kakko che sovente nelle interviste esclama compiaciuto “Speed Sucks”…ma stiamo scherzando? Spero che l’esaltazione generale che ha accolto questo lavoro sia frutto di quanto di buono ha compiuto la giovane band nord europea in passato e che, una volta terminata, lasci spazio alle critiche per un album davvero deludente e pretenzioso, che non ha NULLA da spartire con autentici capolavori come “Silence” e soprattutto “Ecliptica”.
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