Copertina 8

Info

Anno di uscita:2007
Durata:39 min.
Etichetta:Relapse
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. LUCID DENIAL
  2. 1-800 APATHY
  3. TIGHTROPE PROPAGANDA
  4. NONSENSE STATUS
  5. TAINTED RIGHTNEOUSNESS
  6. MARASMUS
  7. CONFLUENCE OF CONSUMERS
  8. THE WHITE NOISE
  9. OBSESSION DEFINED
  10. ABSTAINED
  11. THE SYNCOPHANT
  12. SOCIAL DISGUST
  13. THE DIVINE COLLAPSE
  14. SUBMISSIVE MANIFESTO
  15. PATTERN
  16. TRAUMA|SCOURGE

Line up

  • Boris: vocals
  • Sven: drums
  • Geert: guitar
  • Jan: guitar
  • Nicolas: bass

Voto medio utenti

Per quel che riguarda il versante estremo, il 2007 è cominciato proprio con il botto, tra i Dying Fetus, i The Berzerker e il ritorno dei grinders Leng Tch'e, che con "Marasmus" confermano quanto di buono (anzi, ottimo) avevano fatto con il precedente "The Process Of Elimination".
Innanzitutto, quello che già si nota osservando la tracklist è che il numero dei pezzi è diminuito sensibilmente, passando dai 24 del disco precedente ai 16 dell'ultimo full length, ed in effetti il gruppo ha deciso di mettere da parte tutti gli episodi spaccaossa di durata limitata, prestando invece maggiore attenzione e ponendo una cura più attenta nella ricerca della cosiddetta "forma canzone". Se "The Process Of Elimination" era costituito da una serie di schegge death/grind, pronte a conficcarsi nelle carni dell'ascoltatore lasciando cicatrici piccole ma profonde, in "Marasmus" i pezzi assumono la forma di lame taglienti ed affilate, che lasciano ferite piuttosto vistose. L'impianto musicale non è cambiato di molto, ma nel loro nuovo album i Leng Tch'e si divertono ad alternare pezzi violenti e diretti ("Confluence Of Consumers", "Lucid Denial", il pezzo che più si avvicina allo spirito del disco precedente, "Nonsense Status", tanto per citare dei titoli) ad altri meno improntati su un sistematico assalto grind, pur mantenendo una pesantezza che da sempre accompagna la musica del gruppo ("1-800 Apathy", "Tightrope Propaganda" o la title-track, senza tralasciare "Obsession Defined"). Il tasso tecnico è ovviamente elevatissimo, con una sezione ritmica come sempre stellare, ottimamente accompagnata dalle chitarre impegnate a suonare riff malatissimi e violentissimi, mentre la voce di Boris sembra come sempre uscire da un tombino.
venendo invece ai suoni, si può dire che il lavoro dietro al mixer è stato svolto in maniera eccellente e professionale, riuscendo a creare un muro di suono compatto e diretto, pronto a martellare i vostri timpani.
Un gradito ritorno quello dei belgi Leng Tch'e, che con "Marasmus" incalanano le proprie energie ed il proprio odio in pezzi che come già detto sono volutamente più rivolti ad una struttura maggiormente canonica. Per il resto l'attitudine e la voglia di spaccare tutto del gruppo è rimasta immutata. E a noi grindster questo basta per farci amare "Marasmus" e i Leng Tch'e.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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