Copertina 4

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2007
Durata:55 min.
Etichetta:Autoprodotto

Tracklist

  1. THE DREAMS PUSHER
  2. BEYOND THE ETERNAL ILLUSION
  3. RED SAND
  4. GRIEVOUS
  5. A BROKEN DREAM
  6. THE BUTCHER
  7. AIR'S CUT
  8. REALLY?
  9. AS FALLING LAVES
  10. SEASON IN THE ABYSS (SLAYER COVER)

Line up

  • Marco cardone: drums
  • Armando Sborgia: bass
  • Antonio Evangelista: vocals
  • Tiziano Antognozzi: guitar

Voto medio utenti

Ennesimo gruppo death che si affaccia sul mercato, ennesimo gruppo death che lascia il tempo che trova, perdendosi nella mediocrità che ormai buona parte delle band che propongono questo genere ci propinano. Mi dispiace dire questo, perchè immagino tutto lo sbattimento di questi quattro italiani per registrare questo "Tree Of Silence" e tutte le difficotà che avranno dovuto affrontare, ma come dice Lester Bangs a William Miller nel film "Almoust Famous": "Sii crudele e spietato". Purtroppo in questo disco non ho trovato nulla che mi abbia fatto sussultare, non un pezzo che mi abbia colpito. I pezzi sono piuttosto canonici, rifacendosi ad un death metal di stampo svedese, inserendo anche alcuni passaggi frenetici dove però, anzichè avere l'impressione di un qualcosa di voluto, sembra proprio che il gruppo si incasini mentre sta suonando in sala prove, dando proprio l'idea di un errore di esecuzione, con tutti gli strumenti fuori tempo. Ma il vero punto debole di "Tree Of Silence" e più in generale, se posso essere franco (anche se sono Michele...lo so è pessima :D) risiede nella voce di Antonio Evangelista: il suo growl non è graffiante nè incisivo, nelle parti pulite invece è proprio stonato, direi anche fastidioso, diventando proprio imbarazzante quando si cimenta in acuti e falsetti che ogni tanto fanno capolino nelle canzoni. Insomma, ho fatto veramente fatica ad ascoltare tutto il disco, soprattutto per la voce. Salvo invece la cover acustica di "Season In the Abyss" degli Slayer, originale e ben arrangiata, con l'utilizzo di un violoncello che è veramente azzeccato, mentre ancora una volta la voce guasta il tutto.
A completare l'opera di stroncamento del disco intervengono anche i suoni, opachi, ovattati, per cui si ha la sensazione di ascoltare "Tree Of Silence" con i cotton fioc nelle orecchie, soprattutto per quel che riguarda le chitarre.
Ragazzi, non lo dico assolutamente con cattiveria, ci mancherebbe, ma proprio non ci siamo. "Tree Of Silence" non è un prodotto all'altezza del mercato metal attuale, che già di per sè è saturo, quindi il mio consiglio è quello di lavorare di più sui pezzi e di lavorare ancora di più sulla voce, che ha abbassato di molto il voto. Buon lavoro e saluti a Christian "Sventrakul" Ice!
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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