Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2007
Durata:46 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. NOTHING TO NO ONE
  2. THE LESSER FAITH
  3. TERMINUS (WHERE DEATH IS MOST ALIVE)
  4. BLIND AT HEART
  5. ICIPHER
  6. INSIDE THE PARTICLE STORM
  7. EMPTY ME
  8. MISERY'S CROWN
  9. FOCUS SHIFT
  10. THE MUNDANE AND THE MAGIC

Line up

  • Mikael Stanne: vocals
  • Martin Henriksson: guitars
  • Niklas Sundin: guitars
  • Michael Nicklasson: bass
  • Anders Jivarp: drums
  • Martin Brandstrom: keyboards

Voto medio utenti

I Dark Tranquillity oramai non hanno certo bisogno di presentazioni, ne tanto meno di troppi giri di parole. Sono anni che gli svedesi sfornano album ad altissimi livelli, senza (quasi) mai deludere e senza porsi troppi problemi se la scelta stilistica del momento possa essere in contrapposizione con la scelta del platter precedente, anche se sempre di Melodic Death Metal si tratta. Il nuovo album, 'Fiction', non è semplice da capire, anzi diversi ascolti sono necessari per non cadere nella trappola del "è la solita roba, nulla di nuovo"... e finché questo non accade, mi sembra più che giusto dare tempo al tempo. Ecco quindi, che dopo innumerevoli ascolti, tutte le nubi cominciano a scomparire per lasciare spazio ad una immediata chiarezza. I Dark Tranquillity, dopo il violento e pesante 'Character' del 2005, rimischiano le carte in tavola e, pur presentando un album decisamente up tempo condensano tutto il loro background in 11 songs che sembrano essere figlie di un sound che fu, rivisto in chiave del periodo di 'Haven' per capirci. 'Fiction' potrebbe essere un moderno 'The Mind's I', meno brutale ma forse più intenso, in cui le melodie la fanno da padrone ed in cui anche la vena epica sembra aver trovato una nuova linfa. Non esiste una canzone che presenti un flesso o un calo di tensione, ma anzi tutto è ben equilibrato, dalla pestata 'Nothing To No One' (un brano che dal vivo sarà sicuramente portatore di caos sotto al palco), alla più progressive 'Empty Me', fino alle più intime 'The Lesser Faith' ed 'Icipher', arrivando alle anthemiche 'Terminus (Where Death Is Most Alive)' e 'Focus Shift'. Ma non solo, diverse songs si candidano allo status di classico della band, ovvero oltre la sopra citata 'Nothing To No One', la tagliente 'Blind At Heart' (molto old school) e la trascinantissima 'Misery's Crown', dall'incedere subito magnetico, con il biondo singer Stanne che riscopre anche la sua particolarissima voce pulita sulla strofa (peccato che Mikael utilizzi le clean vocals col contagocce, sigh). Un album quindi intenso, ben strutturato e ben "pensato" prima che suonato. I DT sono ben lontani anche solo dal semplice pensiero di band che ha più nulla da dire, ma anzi, la voglia che i nostri hanno di evolvere il proprio sound ripescando elementi oramai perduti nel tempo con la direzione del post 'Projector' sembra voler far intendere che la parola fine è ben lontana dalla visione del combo di Gothemburg. Un album che sicuramente non deluderà anche chi da una decade a questa partge ha lasciato i Dark Tranquillity alla loro strada, senza più curarsene tanto. Ps. decisamente carino il cameo di Nell Sigland, nuova voce dei Theatre Of Tragedy, sulla conclusiva 'The Mundane And The Magic'.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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