Tornano i Grimness 69 con questo “Grimness Avenue 69”, il quale riprende quasi totalmente il precedente “Promo 2005”, con l’aggiunta di canzoni nuove. C’è poco da aggiungere rispetto a quanto già fatto all’epoca della precedente recensione (cui rimando per ulteriori dettagli). Grindcore che per blasfemia, nichilismo, ironia e violenza si ispira a bands come Anal Cunt e Gore Beyond Necropsy, sfoggiando doppie vocals e quindi entrambi gli stili estremi di canto, screamin’ e growlin’, pezzi veloci, martellanti, con batteria che si barcamena tra furiose accelerazioni e paurosi rallentamenti.
I rallentamenti sono il sale aggiunto per questo disco, il che è paradossale per un disco grind. Ma i sei minuti di “Doomsday Carillion”, al limite dello sludge con influssi black, sono davvero ottimi.
La produzione non è pulita, ma non sminuisce la potenza e l’irriverenza di pezzi cult come “My Mongoloid Girlfriend”, “Meconium” o “Medjugore Satan Devastation”.
Per il resto rimane da dire che i Grimness 69 ci sanno fare e che meritano il vostro supporto.
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