Excruciation - Angels To Some, Demons To Others

Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:55 min.
Etichetta:Non Stop
Distribuzione:Andromeda

Tracklist

  1. ANGELS TO SOME...(INTRO)
  2. GOLGOTHA
  3. IS GOD DIABOLICAL?
  4. LIKE HYDE IN JEKYLL
  5. ARISE
  6. SMASHED
  7. SOLITUDE PT.II
  8. MOURNING AGAIN
  9. DEVOTION
  10. BLACK
  11. MY DARKEST HOUR
  12. I AM
  13. ONE STEP FURTHER
  14. ....DEMONS TO OTHERS (OUTRO)

Line up

  • Eugenio: vocals
  • Jose "Oz": guitar
  • George: guitar
  • Marcel: guitar
  • D.D.: bass
  • Andy: drums

Voto medio utenti

Pensando alla confinante Svizzera, ed ai luoghi comuni sul suo popolo integerrimo e disciplinato, placido e pacifico, ordinato e assolutamente contrario agli atteggiamenti esasperati, sembra quasi impossibile che i sulfurei Excruciation siano una band elvetica. Ma basta prestare attenzione alla storia musicale, per ricordare che siamo nella terra che ha dato i natali a cult-bands come Celtic Frost e Messiah, non solo ai folkloristici cori alpini. Gente poco mite ed ancor meno solare, che ha speso l'intera carriera proponendo temi demoniaci e disturbanti.
E' proprio da questi precedenti locali che trovano origine gli aspetti tenebrosi degli Excruciation, possibili eredi di tali importanti conterranei ma da molto più tempo di quel che sembra. Il gruppo infatti ha già consumato una prima fase di attività, con alterna fortuna, tra gli anni '80 ed il decennio successivo. Poi è sparito dalle scene senza dare più segni di esistenza, fino all'improvvisa ricomparsa in tempi recenti concretizzata dalla pubblicazione del presente nuovo album.
Lo stile degli svizzeri rientra in modo generico nel filone doom, in una versione estremamente cupa e contaminata da elementi death metal. Un sound angosciante che estingue il più pallido chiarore, lentezza sfibrante e linee strumentali sintetiche, spesso scarne, solo saltuariamente ravvivate da brevi sfoghi di potenza metallica.
Massima attenzione invece nell'esprimere una miscela soffocante di sensazioni negative. Sconforto ed abbandono, mestizia e decadenza, dolore e depressione, questo è ciò che emerge dal disco, sottolineato dalle vocals brutali e mortifere che spesso si limitano a declamare teatralmente i soliti manifesti mistico-infernali.
Gli Excruciation utilizzano la formula nella totalità dei brani, di conseguenza molto omogenei ma scarsamente brillanti per fantasia di soluzioni. E' chiaro comunque che non si tratta di debolezza creativa, quanto di una scelta consapevole. Forzare l'attenzione sull'aspetto scenografico ed orrorifico anziché sul limitato spessore strumentale, spinge ad accorgersi del singolare fascino depressivo che ammanta il disco, un viaggio senza ritorno negli abissi disperati e solitari dell'animo umano che tanto eccita gli adepti di questa nicchia.
Va detto comunque che per apprezzare pienamente "Angels to some.." non è sufficiente neppure l'immersione profonda, occorre anche una predisposizione verso le forme di doom estremo che non tutti possono vantare. Giusto comunque sottolineare, vista l'origine ottantiana del gruppo, alcuni passaggi metallici che richiamano Celtic Frost, Bathory e perfino Venom, sicuramente meno arcani ed accessibili a tutti. Cito ad esempio le cadenze precise e marziali di "Arise" e "Devotion" che non avrebbero sfigurato nel famigerato "Black metal", ma rappresentano piccole oasi dinamiche in un deserto di nera immobilità.
La band elvetica non propone nulla di particolarmente originale, però in ottica ristretta al filone death-doom la sua prova è dignitosa. Inoltre i loro fans ne esalteranno la coerenza, visto che gli Excruciation hanno ripreso la carriera esattamente da dove si era interrotta e si mostrano sostanzialmente identici a vent'anni fa.

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