Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:42 min.
Etichetta:Surfdog
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. DRUGS & ALCOHOL (BULLET HOLES)
  2. TAKE A CHANCE ON LOVE
  3. BROKEN DOWN PIECE OF JUNK
  4. WE ARE THE MARAUDERS
  5. DON’T SAY YOU LOVE ME
  6. REALLY ROCKABILLY
  7. ROCKET CATHEDRALS
  8. MINI BAR BLUES
  9. BAD BAD GIRL
  10. WHEN HEPCAT GETS THE BLUES
  11. BACK STREETS OF TOKYO
  12. EVERYBODY’S UP TO SOMETHIN’
  13. THE HENNEPIN AVENUE BRIDGE

Line up

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Non è facile dire qualcosa di nuovo riguardo i lavori di Brian Setzer. La carriera del rocker brillantinato si è sviluppata intorno ad una sola, specifica formula vincente, fino al punto di ritagliarsi una propria nicchia autonoma nel panorama rock. Grazie ad uno stile ben definito ed immutato nel tempo e ad un’immagine curata e fortemente caratterizzata, Setzer ed il suo rockabilly sono un’entità ormai indissolubile ed immediatamente riconoscibile da chiunque. Tutto questo però non implica necessariamente una discografia monotona, prodotta con la carta carbone. Anzi, la musica del cantante/chitarrista è sempre piacevole da ascoltare, anche se una volta capito di cosa si tratta le sorprese scendono a zero.
Però i fedelissimi del musicista, in larga parte presenti fin dai tempi degli Stray Cats, è gente che non chiede affatto improvvise variazioni del sound o spiazzanti innovazioni. Al contrario, questi fans vogliono avere la certezza di ciò che troveranno nelle opere del loro beniamino, siano esse composte da brani originali oppure da covers provenienti dall’inesauribile serbatoio degli anni ’50.
Una precisa direttiva che l’esperto Setzer tiene bene a mente nel momento di incidere un nuovo album, compreso il presente “13”. L’ennesimo onesto lavoro costituito da atmosfere retrò ed energico rock’n’roll. Brani orecchiabili e danzerecci come “Drugs & alcohol” e “Bad bad girl”, altri due hits da aggiungere alla lunga serie precedente, ma anche temi dal feeling punkeggiante, vedi il live-hymn “We are the marauders”, oppure l’immancabile citazione di Re Presley nella sincopata “Really rockabilly”. Non manca neppure qualche pennellata blues dal tocco felino, un tipo di soluzione nella quale Setzer eccelle, né un paio di episodi romantici per dare soddisfazione al pubblico femminile. Tutto secondo copione, come Setzer ci ha abituato da un’eternità di tempo.
Scontato quindi aggiungere che se avete già apprezzato la proposta, anche questo disco vi regalerà buone vibrazioni. Se invece il rockabilly non vi interessa, non avrete nemmeno letto fino a questo punto e il problema non si pone.

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