Primo Ep per questi eclettici Deadly Trap, una band che riesce a fondare con caparbietà e decisione due mondi apparentemente lontani, ossia tradizione e sperimentazione. Le coordinate stilistiche non sono poi così impossibili da mettere a fuoco, soprattutto per quanto riguarda tutto l'apparato più Thrash Metal oriented. Ma la novità quindi dove sta? Sta in tutto il resto, ossia in un certo flavour tipicamente contemporaneo, a volte schizzato, e in altri casi più soffuso e ragionato, The Knifegrinder e Madman parlano chiaro. La seconda poi con un titolo simile è un vero e proprio manifesto di intenti, fra bordate Heavy Metal, divagazioni in territori Rock vagamente Funky e Jazz. Quello che poco mi convince onestamente in tutta questa faccenda è la voce del cantante, non che non sia capace, il timbro è forte e prepotente, solo che ho l'impressione che non lo sappia adeguare nei vari contesti che la band riesce a creare. Molto interessante anche Bad Dream Museum, la più dilatata del lotto, con qualcosa di Wave nella sua chitarra liquida e malinconica, che sa anche graffiare nei momenti più tipicamente Metal. Ovviamente il lavoro da fare è ancora tanto, gli angoli da smussare per rendere la loro proposta musicale più fluida e compatta sono tanti, ciò non toglie che la base di partenza è più che sufficiente. Vediamo se il tempo ci darà ragione.
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