Negli ultimi tempi, grazie all'opera di recupero della Majestic Rock, abbiamo già parlato diffusamente degli Elixir, che ritornati in pista con il valido "Mindcreeper" (2006) hanno anche potuto dare nuovo lustro alla propria discografia, sia quella più lontana nel tempo (come per "Lethal Potion/Sovereign Remedy ") sia quella più recente. E' questo il caso di "Elixir Live", uscito solo nel 2005 ed ora ripubblicato proprio dalla Majestic Rock con una nuova copertina ma senza ulteriori bonus tracks. Si tratta di uno spaccato su una formazione profondamente ancorata alle proprie radici, a sonorità che arrivano direttamente da quella NWOBHM che traspirano pezzi come "Pandora's Box", le maideniane "Hold High the Flame" e "Sovereing Remedy" o l'epica "Son of Odin".
La scaletta pesca da tutti e tre i full lenght del gruppo usciti prima del 2005, "The Son of Odin" (1986), "Lethal Potion" (1988) e "The Idol" (2003), quest'ultimo realizzato sì dopo la reunion del 2001, ma contenente canzoni risalenti agli anni '80.
Gli Elixir non sembrano per nulla arrugginiti, e la resa sonora è più che discreta e si riesce a percepire l'atmosfera live, anche se il pubblico tende a rimanere defilato, pure quando stimolato nel sing-a-long di "Deal With The Devil".
"Elixir Live" è un album di buona fattura ed è soprattutto utile nel riassumere la prima parte della carriera degli Elixir ma anche per dimostrare che il loro comeback era quantomeno motivato.
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