Prosegue il piano di ristampa dell'intero catalogo dei Candlemass, lanciato dopo il successo della loro reunion. L'operazione ha già toccato tutti i primi seminali lavori ed ora è il momento del discusso "Chapter VI", album che ha un significato particolare per la formazione svedese.
Per la verità il curatore della ristampa, il bassista Leif Edling, tempo fa aveva dichiarato che questo titolo non sarebbe mai più stato immesso sul mercato, per una serie di validi motivi.
Originariamente pubblicato nel 1992, è stato l'ultimo capitolo discografico prima dello scioglimento del gruppo, avvenuto ufficialmente l'anno successivo. Ma la sua realizzazione è coincisa con il peggior periodo di esistenza dei Candlemass, all'indomani dell'allontanamento dello storico vocalist Messiah Marcolin e con i restanti componenti che erano già concentrati su futuri progetti personali, vedi Abstrakt Algebra.
Lo stesso Edling confessa di aver ceduto di malavoglia alle pressioni del manager e della casa discografica, ma di non aver avuto né desiderio né ispirazione per un nuovo disco. E' chiaro che con tali premesse "Chapter VI" alla fine non sia risultato all'altezza della restante discografia dei Candlemass, pur se il loro grande mestiere ha evitato un tonfo clamoroso.
All'epoca fu molto criticata la prestazione del nuovo cantante Tomas Vikstrom, ma il confronto con Marcolin era troppo fresco per poterlo reggere. Risentite oggi, le linee acute e squillanti di Vikstrom non sembrano così fuori luogo ed il vocalist può essere almeno in parte rivalutato.
La stessa selezione di brani presenta alcuni momenti sicuramente validi, vedi il pezzo di punta "The dying illusion" con la sua melodia intrigante, oppure la gelida ed oscura "Where the runes still speak" che vanta l'atmosfera più affascinante dell'album.
Visto che Edling ha dovuto rimangiarsi la parola, almeno lo ha fatto rimpolpando questa ristampa con un po'di materiale interessante. E' stato aggiunto l'introvabile ep "Candlemass sjunger Sigge Furst", un bizzarro dischetto dove la band rende omaggio ad un folksinger locale degli anni '40-'50. Canzonette birraiole buone per l'Oktoberfest, ovviamente tutte in lingua scandinava, finora reperibili forse soltanto in Svezia, mentre ora i completisti potranno aggiungerlo alla loro collezione.
Più importante la presenza di un dvd che ritrae una delle ultime esibizioni prima dello split-up, filmato a Uddevalla nel '93. Otto tracce live, alle quali si aggiunge il promo-video di "The dying illusion", altra buona curiosità per fans incalliti.
Chiarito che non è uno dei migliori dischi dei Candlemass, la confezione ricca di extras ne giustifica comunque il recupero. Ovvio che se non avete ancora nulla dei doomsters svedesi, occorre cominciare dai titoli di maggior spessore.
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