Scorrendo la bio dei danesi Compos Mentis ho notato come si tenda a dare rilevanza al fatto che la loro musica, a quanto scritto, non può fare a meno di entusiasmare i fans dei Dark Tranquillity, dei Cradle of Filth e dei primi In Flames e come i produttori rispondano ai nomi di Ziggy (già con Illdisposed e Mercenary) e Tue Madsen (che avrete già prontamente associato ai Dark Tranquillity e ai The Haunted). Con una presentazione di tal genere, potete capire come io mi sia precipitato immediatamente ad inserire il dischettino nell'apposito lettore, per sentire questi nuovi alfieri del melodic swedish death metal. Ebbene, posso asserire senza ombra di dubbio di aver passato tre quarti d'ora di buon sonno come da mesi non mi capitava di assaporare. Purtroppo non ho potuto ascoltare il debut album del gruppo, per cercare di capire se almeno agli esordi i Compos Mentis erano capaci di sfoderare un minimo di potenza e di aggressività, visto che il precedente "Fragments of a Withered Dream" è stato premiato come secondo miglior album metal danese, in competizione con Mnemic, Invocator e Panzerchrist. In realtà i Compos Mentis del 2007 giocano la carta della melodia a tutti i costi, con composizioni che spesso sfondano i 5 minuti, infarcite di tanta melodia, tastiere, ricchi ricami chitarristici sorretti da una base ritmica quasi sempre inchiodata su cadenzati di spessore ma anche piuttosto monotoni. Non ci sarebbe niente di male in tutto questo, se perlomeno ci fossero un po' più di variazioni sul tema, variazioni che appaiono solo alla fine con le conclusive "Circle Of One" e "Tale of the Shadow", non a caso le canzoni migliori del lotto. Il sistematico uso di refrain melodici, di giri di tastiera ad effetto, di arpeggi e di richiami goticheggianti rendono complessivamente le canzoni poco appetibili se prese nel loro insieme, e anche se il suono nel complesso risulta essere piuttosto originale (o meglio non così legato agli stilemi tipici del death melodico scandinavo) tutto ciò non basta a rianimare completamente un disco che tutto sommato può tranquillamente essere ignorato senza troppi rimpianti. Avanti un altro.
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