Copertina 7

Info

Anno di uscita:2007
Durata:39 min.
Etichetta:Burning Star
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. FINAL ACT OF TREACHERY
  2. THROUGH THE BROKEN LENS
  3. REGENERATE
  4. THE CONJOINED
  5. MOTIONLESS
  6. UNSIGHT UNSEEN
  7. EYE OF DEMISE
  8. SYNENSTHESIA
  9. SECOND IMPACT SYNDROME
  10. SURFACE NOICE
  11. THE HAND THAT YOU’VE BEEN DEALT

Line up

  • Eric Forrest: vocals
  • Tim Gutierrez: instruments
  • Kevin 131: instruments

Voto medio utenti

Rassegnato all'idea di ascoltare l'ennesimo gruppo swedish, anche per via del monicker che mi pareva abbastanza sul genere, ho inserito "The Conjoined" nello stereo e ho atteso che le mie orecchie venissero inondate dai soliti riff, accompagnati dalle solite linee vocali, farcite di breakdown e stacchi metalcorosi. E invece nulla di più errato: i Project: Failing Flesh, band americana ormai giunta al secondo full length, picchiano forte, suonando un metal che è ricco di richiami a band come Meshuggah, Strapping Young Lad (quelli di "City") e Fear Factory. Insomma, un bel macello industrial! I pezzi sono granitici, plumbei, con chitarre asciutte, pesanti, con un suono che ricorda molto da vicino i Meshuggah, e d'altronde l'incipit di brani come "Through The Broken Lens" o "Regenerate" non possono non ricordare la band svedese. Si gioca su tonalità basse, fredde, glaciali, robotiche, con riff spezzati, che colpiscono come schegge impazzite le orecchie, non tralasciando qualche inserto costituito da patterns e beats industrial, ad inasprire il senso di oppressione e freneticità che il disco comunica. C'è spazio anche per elementi dissonanti, come nel caso di "The Conjoined" e "Surface Noice", in cui persino una tromba fa capolino, con il suo timbro acido a rendere ancor più malsano l'album. Non a caso in line up Eric Forrest, ex membro dei canadesi Voivod, che in questo disco sfodera una voce malata, alienata, la voce della disperazione. I Project: Failing Flesh non lesinano neppure sulla velocità, come nel caso della thrasheggiante "Second Impact Syndrome", anche se sono sicuramente i passaggi più cadenzati e martellanti ad avere più spazio in questo "The Conjoined".
I Project: Failing Flesh vanno tenuti sotto osservazione: ascoltando il disco è impossibile non notare e riconoscere le infleunze che stanno alla base della musica del trio americano, Meshuggah su tutti, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare! Il disco è potente, convincente (anche se alla lunga perde, dato il sistematico riutilizzo di alcune soluzioni ritmiche), quindi non posso che promuoverlo. Adesso manca solo un po' di personalità in più e siamo a posto.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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