Sebbene nati dalle ceneri degli Earth Crisis, con ben tre ex- membri, tra cui il cantante Karl Buechner, i Freya non entusiasmano per niente, lontani, lontanissimi parenti della ferocia al napalm di quella band.
Questa breve introduzione dovrebbe farvi capire che questo “Lift The Curse”, secondo full lenght della band di Syracuse, è un disco poco più che mediocre, scialbo, spesso noioso.
Con ciò, badate bene, non voglio dire che la band non dia fuoco alle polveri, e non picchi duro, ma serve rimarcare che quasi mai le composizioni spiccano per creatività e freschezza, appiattite come sono su un sound che deve tanto all’hardcore quanto al thrash metal, e a bands come gli Hatebreed.
Tuttavia c’è il pregio della breve durata del disco e delle songs, meno di mezzora, della quale oltre sei minuti sono per una triste e, oserei dire, senz’anima cover di “War Pigs” dei Black Sabbath.
Nel grigiore generale tuttavia spicca Lilith, una canzona atipica, con un bel coro melodico.
Per il resto ci troviamo di fronte ad un disco che non farà alcuna fatica a cadere nel dimenticatoio, dopo nemmeno un paio di ascolti.
Stavolta la Victory Records ha fallito, ma il suo catalogo offre tanti altri bei spunti con i quali rifarsi, tra cui A Day To Remember e Comeback Kid.
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