Questo cd è perfetto per dimostrare che spesso gli elementi di contorno di un album possono o meno in parte decretarne il successo. Io personalmente non comprerei mai un disco chiamato “Christian Termination” e che raffigura sulla copertina delle suore con il viso a teschio che si… ehm… masturbano con dei serpenti! Anche i testi peccano un po’ di credibilità, ma per il resto la musica qui inclusa è davvero di ottima fattura. Immaginate i Dimmu Borgir di “Puritanical Euphoric Misanthropia” alle prese con riff di chitarra death metal, dopo aver abbandonato quasi del tutto gli esperimenti industrial e le sviolinate dell’orchestra di Goteborg. Il sound è potente ed epico, grazie alle tastiere che per una volta non invadono le canzoni ma sanno restare in sottofondo per poi esplodere nei momenti più adatti: niente scale neoclassiche, bensì pura atmosfera come hanno insegnato gli Emperor, e qualche divagazione elettronica perfettamente amalgamata col resto della musica. La tecnica dei singoli elementi è buona, certo non ai livelli di Shagrath e soci, ma ciò che stupisce è un songwriting davvero vario e coinvolgente. I tempi sono spesso elevati, e il batterista riesce sempre a farsi strada tra blast beat tipici del metal estremo e una doppia cassa velocissima con soluzioni varie e fantasiose. Qui di black ce n’è davvero poco, ma non importa perché l’attitudine in-your-face di questi ragazzi basta da sola a colpire in faccia dall’inizio alla fine dell’album, con pochissimi cali di tensione. “Christian Termination” può essere inserito nel filone di sperimentazione degli ultimi Dimmu Borgir, Emperor e Anorexia Nervosa, quindi se avete apprezzato particolarmente quelle sonorità fateci almeno un pensierino!
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