Il precedente "Fall" ci aveva consegnato degli
Shakra leggermente regrediti, per incisività e varietà, rispetto ai precedenti lavori, all'epoca ben quattro, dall'autointitolato esordio (del 1998) a "Rising" (2003). Ora "Infected" si mantiene sulla stessa linea del suo predecessore, peraltro con la AFM Records che continua a sforbiciare i promo, accorciando ben 10 delle 13 canzoni che fanno parte del disco. Gli svizzeri Shakra, da parte loro, hanno mantenuto stabile la formazione, come pure il proprio songwriting che li vede da sempre accostati all'Hard Rock di bands come Gotthard, Krokus o i Bonfire, anche se poi l'artwork e lo stesso titolo del disco sembrano voler dare al tutto una (improponibile) patina di modernismo.
Invece il loro è un Hard Rock catchy, verso il quale si lanciano subito con "Make your Day", caratterizzata da un buon guitarwork e dalla voce ruvida di Mark Fox. Se l'opener si fa subito benvolere, per altri brani la cosa non è altrettanto facile e l'album scorre via tra alti (ad ogni modo per la maggioranza) e bassi (la minoranza), segnalando tra i suoi momenti migliori "Love Will Find A Way", e finalmente anche gli Shakra azzeccano una gran bella ballad, che viene poi replicata dalla malinconica "The Acheron's Way", ma anche "The Conquest", ottimo e potente mid tempo fornito di un buon assolo.
Sempre bravi, ma se nel promo mancano diversi minuti di musica (da qui il
Senza Voto), agli Shakra continua a mancare il colpo del definitivo KO.
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