Guidati da Joost Van Der Broek (ex Star One, Sun Caged e ora tastierista degli After Forever) in veste di produttore, gli olandesi Picture of the Moon vengono falsamente spacciati per un mix tra Riverside e Threshold. In realtà la loro collocazione nel genere prog metal è alquanto incerta e l'esiguo numero di brani non aiuta a stendere un giudizio definitivo su una band che subito dà l'impressione di seguire le orme dei Dream Theater di "Awake" ("Black Rose") con dosi massicce di tastiere ed un'azzeccata melodia corale nel refrain, per poi spostarsi sull'heavy-dark melodico e cadenzato guidato dalle chitarre e inframezzato da inserti di grunts e growl ("No Break Space") e finire con il brano più convincente, "Ageless Day", prog metal nervoso e moderno riempito di effetti sonori (voci che escono dal megafono), strati di synths, ancora inserti growl ed un altro refrain melodico e corale, nonchè un break strumentale con scorribande di tastiere e velocissimi guitar solos.
Maturati stilisticamente rispetto al precedente demo ("Waking Crescent", 2004), questi giovani poco più che ventenni possono già contare sulla copertura di una label indipendente, per cui non ci resta che attenderli al varco quando avranno pronto il full lenght e risolto l'inserimento del nuovo chitarrista, il tedesco Alex Rosenhof che ha preso il posto di Sjoerd Kolk (ha abbandonato la band per seguire gli studi).
Per chi cerca nel prog metal aggressività, melodia ed un'alternativa ai connazionali Sun Caged.
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