Copertina 7

Info

Anno di uscita:2003
Durata:54 min.
Etichetta:Inside Out
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. CONSPIRACY
  2. CONFESS
  3. NEW WORLD
  4. 1/2 A WORLD AWAY
  5. THERE IS NO END
  6. THE WHEEL
  7. PREMONITIONS
  8. THE UNKNOWN
  9. I COULD

Line up

  • Chris Squire: vocals, guitars
  • Billy Sherwood: vocals, bass

Voto medio utenti

Chris Squire è uno dei bassisti più tecnici ed innovativi non solo in campo prog, ma di tutto il panorama rock, ed il suo suono è da sempre legato ad un gruppo (gli Yes, che ancora adesso non ha del tutto abbandonato), mentre Billy Sherwood, conosciuto dapprima solo come produttore e ingegnere (ha lavorato con Tod Rundgren e Motorhead) si è poi cimentato suonando nei World Trade, la prog band americano molto ispirata agli Yes degli anni '80, un gruppo autore di almeno due lavori di tutto rispetto. Il primo incontro tra i due è nell'89 e subito nasce un'amicizia che sul piano musicale vede i suoi frutti nell'album "Union" degli Yes, poi Chris e Bill formano il Chris Squire Experiment, in cui fa parte anche l'ex batterista degli Yes, Alan White. Segue un periodo in cui Billy entra a far parte in pianta stabile negli Yes, sia in studio che live, cantando e suonando. Quindi lascia la band nel 2000 per riunirsi con Squire, il risultato è "Conspiracy", ma la vena creativa e compositiva dei due è talmente piena e forte da sentire il bisogno di realizzare l'album "Unknown". Premesso che tutto il CD è suonato e cantato da sole tre/quattro persone (Jay Schellen suona la batteria e Michael Sherwood, fratello di Billy, le tastiere) eppure suona come se ce ne fossero almeno cinque, il lavoro ha i suoi pregi ma anche qualche difetto: piacerà di sicuro ai fans degli Yes più "commerciali", per intenderci quelli del periodo "90125", ma di sicuro è un must per gli amanti dei World Trade, il cui sound ha fortemente influenzato tutto il CD. La perfetta intesa tra Chris e billy è chiaramente udibile in tutto il lavoro, il basso è sempre presente e i brani si mantengono tutti su livelli compositivi e melodici davvero ottimi. Forse manca un po' di originalità che permetta di uscire dai soliti schemi a cui i brani dei World Trade ci avevano abituato, ma alla fine tecnica, professionalità, impasti vocali e arrangiamenti creano un prodotto di sicuro interesse e consigliato non solo agli amanti del prog più commerciale ed "americano".
Recensione a cura di Carlo Viano

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