Copertina 8

Info

Anno di uscita:2006
Durata:64 min.
Etichetta:Autoprodotto

Tracklist

  1. COLONNA SONORA
  2. HEROES ...
  3. ... TEMPORIS
  4. INTUS
  5. FINCHÈ
  6. PENSIERI
  7. TERTIA VIGILIA
  8. MAI PIÙ
  9. DESERTANIMA
  10. VORREI
  11. COME UN FALCO
  12. URITUR
  13. SAI COS'È
  14. IMMENSO
  15. FORTIS
  16. SENZA RESPIRO
  17. OUTRO
  18. CS INSTRUMENTAL

Line up

  • Francesco Napoletano: vocals
  • Ivana Giugliano: vocals
  • Giancarlo Trotta: piano, keyboards, moog, fx, programming
  • Luca Contegiacomo: piano, keyboards, moog, fx, programming
  • Marco Sfogli: guitars
  • Randy Coven: bass
  • Roberto D’Aquino: bass, stick bass
  • John Macaluso: drums, percussions
  • Matteo Salsano: external voice
  • Simone Gianlorenzi: acoustic guitar on "sai cos'è"
  • Bulgarian Symphony Orchestra SIF309: orchestra, choir
  • Giacomo Simonelli: orchestra, choir conductor

Voto medio utenti

“Heroes temporis” dei Magni Animi Viri è un lavoro splendido, che inevitabilmente finirà, in qualche modo, per ridefinire il concetto stesso di autoproduzione.
Difficile, infatti, immaginare che con questo termine si possa intendere un disco registrato e prodotto in maniera impeccabile, suonato con il contributo di un’orchestra sinfonica e del relativo coro (la Bulgarian Symphony Orchestra Sif. 309, costituita da 100 elementi e diretta dal maestro Giacomo Simonelli), oltre che con quello di celebrità del rock quali, senza dubbio, sono Randy Coven e John Macaluso, senza dimenticare la chitarra di Marco Sfogli, forse leggermente meno noto (ha comunque collaborato con un certo James LaBrie), ma indubbiamente all’altezza dei suoi illustri colleghi.
Se aggiungiamo che si tratta di una vera opera rock, i cui testi sono stati curati in italiano e latino dal prof. Pietro Ruggiero (docente di lettere antiche e moderne) ed inseriti in una brochure che funge da autentico “cicerone” concettuale (una sorta di “libretto”, insomma) e che il Cd è fasciato in un elegantissimo digipack, è chiaro che quella di cui stiamo parlando va ben oltre la più curata delle “normali” self-productions.
Dietro a tutto quest’ambiziosissimo progetto ci sono le sinapsi cerebrali e le capacità strumentali di Giancarlo Trotta e Luca Contegiacomo, due artisti sicuramente non comuni, che hanno fortemente creduto in un’idea non inedita ma in ogni caso abbastanza audace e presumibilmente dispendiosa in termini economici, organizzativi e artistici: accostare l’universo del (prog) rock a quello della musica sinfonica, illuminarli con un concept lirico di adeguato spessore letterario e affidare il tutto ad un personale esecutivo capace di contribuire con le sue doti e la sua sensibilità, ad un prodotto che punta a catalizzare l’attenzione dell’ascoltatore con la forza della suggestione evocativa e dell’emozione.
Il plot narrativo è tutt’altro che banale e, senza addentrarci troppo nei suoi molteplici risvolti, che mi auguro vogliate scoprire in prima persona, diciamo solo che si tratta di un viaggio onirico e fortemente simbolico in cui l’Uomo rivive tutti i momenti cardine della propria esistenza, attraversando rimpianti, sofferenze e l’inesorabile scorrere del tempo, nei confronti dei quali egli dimostra di saper reagire anche grazie agli Heroes Temporis, emblema delle energie interiori che contraddistinguono l’animo di ogni individuo.
Dal punto di vista musicale siamo al cospetto di un’equilibrata miscela di prog-metal, misticità gotica, tradizione operistica e pop italiano di qualità, e se l’anima del “bel canto” è incarnata dall’eccellente tenore Francesco Napoletano (della fondazione Arena di Verona), la vera sorpresa è rappresentata dalla vocalità dal taglio maggiormente “mainstream” di Ivana Giugliano (Giovanni Mauriello & NCCP), un vero talento dal timbro versatile e straordinariamente espressivo.
Il Cd è, dunque, davvero immaginifico ed appassionante, con la voce narrante di Matteo Salsano (attore e regista di comprovata fama) che concorre ad incrementare il pathos emotivo di composizioni irretenti e coinvolgenti nella loro totalità (e in tanto ben di Dio, ho “un’insana” passione per le magistrali “Finché”, “Pensieri” e “Come un falco”), anche se devo dire di ritenere lievemente meno efficaci le situazioni in cui mi sembra ci si avvicini forse un po’ troppo a quella certa forma di “canzonetta in salsa lirica” (vedasi i “casi” “Mai più” e “Desertanima”) che ha visto gente come Bocelli o Safina nel ruolo d’autorevoli interpreti.
Dettagli di gusto puramente personale che non tolgono una stilla della validità di un dischetto enorme, che potrebbe, con un adeguato supporto promozionale e tenuto conto del successo recente di questo tipo di proposte (pensiamo, ad esempio, ad un “Notre Dame de Paris”!), raggiungere la meritata affermazione in senso “commerciale” e magari addirittura riuscire ad approdare ad una rappresentazione teatrale di livello, l’autentica consacrazione finale di tale inestimabile magnificenza.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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