Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2007
Durata:47 min.
Etichetta:Underground Symphony
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. FREEBORN
  2. LORD OF TERROR
  3. THE ANCIENT CURSE
  4. SANCTUARY OF THE KINGS
  5. ACHILLE'S FURY (IN HECTOR'S DEATH)
  6. TIME HAS GONE BY
  7. JALWINK'S FALL
  8. THE WALLS OF TROY
  9. ELEANORE RIGBY

Line up

  • Mirko Olivo: vocals
  • Alessandro Olivo: guitars
  • Domiziano Mendolia: bass
  • Massimiliano Mendolia: drums
  • Giovanni Battista Ferrantello: guitars

Voto medio utenti

Dopo un paio di demo di valore come "Travel in a Forgotten Time" (2000) e "Breed of Chosens" (2001), si è dovuto attendere a lungo l'album d'esordio degli Ancestral, "The Ancient Curse", uscito ora grazie al supporto della Underground Symphony.

Questa attesa è una delle due pecche del disco, dato che si affianca ad una registrazione purtroppo non perfetta e che non rende giustizia alle canzoni, penalizzando sopratutto la resa della sezione ritmica, composta dai gemelli Massimiliano e Domiziano Mendolia, rispettivamente alla batteria ed al basso. Per il resto si toccano ottimi livelli qualitativi, a partire dalla confezione, un pregevole e curato digipack arricchito dal bell'artwork ad opera di Diego Ferrarin.
Quello proposto dagli Ancestral è sempre un Power dai toni epici, ancora influenzato dai Blind Guardian, come avviene su "Lord of Terror" e "Sanctuary of The Kings" (entrambe risalenti a "Breed of Chosens") e pure sulla più recente "The Walls of Troy", anche se ora la loro ombra si è fatta meno ingombrante. Sotto quest'ottica vanno, infatti, inquadrati brani come "The Ancient Curse" e "Jalwink's Fall", dove la velocità, ma anche certe soluzioni nel songwriting, sono più vicine a quelle dei Gamma Ray e dei Rage, pure con qualche velato rimando ai Rhapsody.
Se la cavano ottimamente Mirko Olivo, ulteriormente cresciuto, bravo anche quando si allontana dalle tonalità tipiche di Hansi Kursch, ed anche Alessandro Olivo e Giovanni Battista Ferantello, l'ultimo arrivato in casa Ancestral, dove è andato ad affiancarsi ai fratelli Olivo e Mendolia. Le loro chitarre, serrate e talvolta al limite del thrash, si rincorrono spietate su "Achille's Fury (in Hector's Death)" ma sanno poi proporsi anche negli arpeggi magici della medioevaleggiante "Time Has Gone By". A sorpresa gli Ancestral chiudono poi l'album con una cover dei Beatles, una scelta azzardata che però questi rocciosi metallari siciliani superano senza troppi problemi, metallizzando, evitando di snaturare e storpiare, questo classico scritto dalla coppia John Lennon e Paul McCartney.
Ad ogni modo non credo di sbagliare poi molto indicando la già citata "The Walls of Troy" come il brano più vario e, anche per questo, maggiormente rappresentativo dell'album, quello in grado di concentrare su di se tutti gli elementi in possesso degli Ancestral. Una formazione che ha tutto quello che serve al "genere": riffs, assoli, arpeggi, cori catchy e maestosi, e sopratutto tanta voglia di suonare Heavy Metal!

"Time Has Gone By"... già, ma ora non bisogna perderne altro! Dateci dentro.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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