Tornano gli olandesi Gorefest, dopo soli due anni dalla release di "La Muerte" che ha sancito il ritorno sulla scena della band. Ritorno non privo di novità, visto che il gruppo aveva sbalordito tutti, proponendo un interessante commistione di death metal e riff molto rock'n'roll, tant'è che la loro musica è stata definita come death'n'roll.
Questo "Rise To Ruin" prosegue sulla falsariga del proprio predecessore, proponendo lo stesso stile di death molto incline al rock'n'roll: nessuno stravolgimento quindi, cosa che farà la gioia di chi ha goduto non poco ascoltando "La Muerte".
Basterebbe la sola opener "Revolt" a descrivere l'intero disco: un riff molto semplice e lineare, ma al contempo violento, accompagnato da una batteria piuttosto regolare e oserei dire scontata, mentre il cantato di Jan-Chris De Koeijer, sporco ma non troppo, fa tutto il resto. La vena rock'n'roll che traspare soprattutto nel rifferama delle due chitarre rende sicuramente lo stile dei Gorefest immediatamente riconoscibile e certamente personale, ma è riscontrabile una certa monotonia per cui l'ascolto del disco non è proprio scorrevolissimo. Insomma, ascoltando più volte "Rise To Ruin" ho notato gli stessi difetti che avevo riscontrato in "La Muerte": pezzi troppo simili tra loro, sorretti dagli stessi ritmi di batteria, anche se le inflessioni rockeggianti si fanno sentire e contribuiscono a dare un tocco personale al death dei Gorefest. E' apprezzabile lo sforzo di cercare una via di espressione personale, peccato che però il risultato non sia tutto sto granchè. Sicuramente per chi ha amato "La Muerte" questo nuovo lavoro dei Gorefest sarà manna dal cielo, chi è rimasto perplesso come me invece resterà della stessa idea.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?