Grotesquery, The - The Facts and Terrifying Testament of Mason Hamilton: Tsathoggua Tales

Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2012
Durata:48 min.
Etichetta:Cyclone Empire

Tracklist

  1. THE MADNESS (OF MASON HAMILTON)
  2. A TERRIFYING TESTAMENT: THE THINGS THAT LIE BELOW MOUNT VOORMITHADRETH
  3. ARRIVAL: TOMB OF TOADS
  4. BEWARE THEY WHO BURROW BENEATH
  5. GAZE OF GHATANATHOA (I HAD A NIGHTMARE)
  6. AMONGST BLACK SLIME AND MUSHROOM PEOPLE
  7. THE CHTULLHU PROPHECY
  8. TSATTHOGUA - THE BLACK GOD OF N'KAI
  9. ENTRAPPED WITHIN ATLACH-NASHA'S WEB
  10. PSYCHOPOMPOS LAMENTATIONS FOR A DYING WORLD
  11. DREAMS OF TERRORS IN DARKNESS & HORRORS OUT OF SHADOWS

Line up

  • Grand Master J. Berglund: Bass
  • Notorious B. Helgetun: Drums
  • Herr R. Johansson: Guitars
  • Master K. Lee: Vocals

Voto medio utenti

Se Howard Philips Lovecraft fosse ancora vivo sarebbe ricchissimo grazie alla royalities incassate dall’utilizzo dell’immaginario mostruoso che ha sapientemente creato. Tralasciando il famoso gioco di ruolo e i film più o meno scadenti che nel corso degli anni hanno fatto piangere lacrime amare a più di un fan del Ciclo di Chtulhu, la nostra musica ha da sempre saccheggiato i racconti del Maestro di Providence. La lista sarebbe talmente lunga che rischierei di essere noioso e ridondante (più del solito si intende), ma ai nomi già conosciuti si devono aggiungere anche i The Grotesquery, l’ultima “invenzione” di quel volpone di Kam Lee, i quali hanno appena dato alle stampe il loro secondo lavoro dal titolo scioglilingua “The Facts And Terrifying Testament Of Mason Hamilton Tsathoggua Tales”
Come col precedente “Tales from the coffin born”, anche “The facts…” è basato su un concept. Su questo cd si stende la sinistra ombra di Tsathoggua il Nero. Tsathoggua il Rospiforme per usare la felice intuizione di HPL che pensò bene di “inglobare” nei suoi racconti l’aborrita divinità inventata dal suo amico di penna Clark Ashton Smith (vedi i racconti “L’uomo di pietra”, “L’orrore nel museo” ma soprattutto “K'n-yan” dove HPL descrive con dovizia di particolari il culto del dio stellare).
Anzi, a livello di liriche quest’ultimo si collega dove finiva “Tales…” e la narrazione ci riporta alla scoperta di antichissime tavolette risalenti all’epoca Chtonia, ed alla conseguente spedizione archeologica da parte della Miskatonic University in delle misteriose isole islandesi. Come potete facilmente intuire, la spedizione va incontro ad un infausto destino e l’unico sopravvissuto, Mason Hamilton, viene internato in manicomio mentre farfuglia parole incomprensibili…
Non proseguo oltre con la narrazione perché non vorrei togliere il piacere della lettura dei testi a coloro che compreranno “The facts…”, testi che sono una autentica dimostrazione d’amore da parte di Kam Lee nei confronti dei Maestri dell’Orrore dei primi decenni del ‘900.
Ma “The tales…” è anche musica. Fumante e marcio Death metal old school per la precisione affidato ad un grande della musica estrema quale è Dan Swanö il quale, da parte sua, ha perfettamente svolto il suo compito dietro la consolle rendendone il sound retrò ma allo stesso tempo comprensibile.
La prima cosa che si nota è che, fortunatamente, il momento felice dei Nostri non si è esaurito con la pubblicazione del primo album come ben testimoniato dall’accoppiata iniziale “A terryfing testament” e “The arrival: tomb of toads”.
Certo l’influenza della Scuola Svedese è notevolissima (Unleashed su tutti per l’estrema linearità del songwriting) ma non per questo meno piacevole. Le chitarre non pensano a macinare riff tritatutto o a correre all’impazzata, ampio spazio è lasciato all’elemento atmosferico/orrorifico (non potrebbe essere altrimenti) funzionale nel riportare in musica le immagini create dalle liriche.
Come detto prima, il risultato è felice, le canzoni sono fra loro riconoscibili (cosa non sempre scontata quando si parla di metallo morto) e di buon livello (valga come esempio “Tsathoggua The Black God Of N’Kai” il cui refrain si stampa in mente dal primo ascolto) e sono certo che non mancheranno di soddisfare tutti gli “estremisti a piede libero”.

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