Copertina 6

Info

Anno di uscita:2007
Durata:38 min.
Etichetta:Roadrunner
Distribuzione:Warner

Tracklist

  1. BLEED THE FIFTH
  2. FAILED CREATION
  3. THIS THREAT IS REAL
  4. IMPOSSIBLE IS NOTHING
  5. SAVIOR SELF
  6. RISE OF THE SCORNED
  7. FALSE GOSPEL
  8. SOUL DECODED (NOW AND FOREVER)
  9. ROYAL BLOOD HERESY
  10. CLOSURE

Line up

  • Dino Cazares: guitars
  • Tommy Vext: vocals
  • Tim Yeung: drums

Voto medio utenti

Quando ci sono di mezzo grandi nomi che hanno fatto la storia del metal è inevitabile crearsi delle aspettative ed aspettarsi un prodotto di buona qualità. Il discorso ovviamente è valido anche per il debut album dei Divine Heresy, nuova incarnazione musicale di Dino Cazares, storico chitarrista dei Fear Factory. Vista la qualità dell'ultimo disco degli Asesino era lecito confidare in un momento particolarmente fertile in fase compositiva del cicciuto chitarrista.
Tuttavia "Bleed The Fifth" percorre binari musicali del tutto differenti rispetto a "Cristo Satanico": siamo di fronte ad una sorta di death metal dalle tinte piuttosto moderne, con qualche inflessione metalcore, soprattutto in relazione all'andamento spezzato e nevrotico che i pezzi talvolta seguono, ma anche alle aperture melodiche del cantato di Tommy Cummings. Ovviamente Cazares ha voluto circondarsi di musicisti di ottimo livello, ed infatti durante l'ascolto di "Bleed The Fifth" è difficile non notare il lavoro spaventoso dietro alle pelli di Tim Yeung, la buona interpretazione vocale del singer, sia nelle parti in scream che in quelle pulite, e chiaramente le parti di chitarra, ulteriore dimostrazione del fatto che Cazares con il suo strumento in mano può fare quello che vuole. Purtroppo però questo non è bastato al buon Dino per poter comporre un album degno di nota: i pezzi si susseguono anonimi, snocciolando un po' tutti i clichè del death metal moderno che gira oggigiorno, senza contare il senso di imbarazzo che le aperture melodiche in stile Killswitch Engage di Cummings provocano nell'ascoltatore. Addirittura nell'episodio più melodico del disco, la conclusiva "Closure" si ha quasi l'impressione di ascoltare un pezzo di Nickelback. Insomma, "Bleed The Fifth" non è altro che un disco come tanti altri, un pastrocchio tra Fear Factory, deathcore e qualche richiamo all'ultimo degli Asesino. Se non fosse per il nome ingombrante di Dino Cazares probabilmente dei Divine Heresy non si sarebbe mai sentito parlare. Ciò non toglie che il disco raggiunga a fatica la sufficienza, e da un musicista che ha suonato in gruppi come Fear Factory, Brujeria e Asesino ci si aspetta un pelino di più.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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