Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:42 min.
Etichetta:AFM
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE SKY IS THE LIMIT
  2. MR. MADNESS
  3. THE LUXURY OF LOSING HOPE
  4. WON'T SLEEP ALONE
  5. PROPAGANDA
  6. CAN'T FIGHT THE PAST
  7. GALLERY OF BROKEN GLASS
  8. RAIN ROAD
  9. MINDMINES
  10. RAGING WINDS

Line up

  • Carsten "Lizard" Schulz: vocals
  • Wolfgang "Schimmi" Schimmer: guitars
  • Jörg "Warthy" Wartmann: guitars
  • Thomas "Hutch" Bauer: bass
  • Rami Ali: drums

Voto medio utenti

Qualche volta è bello ricredersi.
Non mi aspettavo molto da questi Evidence One, un gruppo (o quasi un “supergruppo”, visto un personale esecutivo forte di una militanza in Domain, Frontline, Justice, Lex, …) tedesco giunto, con questo “The sky is the limit”, alla terza prova sulla lunga distanza.
Erano state proprio alcune eminenti recensioni non esattamente edificanti relative ai loro primi due lavori e anche l’ultima performance dei Frontline, con i quali i nostri evidenziano un forte legame “parentale”, a farmi ipotizzare di avere a che fare, al massimo, con una piacevole “routine”, formalmente impeccabile, ma dagli effetti altrettanto fugaci.
Non sono in grado di dirvi, viste le premesse, se gli Evidence One abbiano fatto, anche grazie al nuovo contratto discografico con l’autorevole AFM, un significativo “salto di qualità”, ma ciò che posso affermare senza timori è che quello che hanno appena sfornato si presenta come un dischetto veramente sostanzioso, nella sua assennata mistura di granitico hard ‘n’ heavy teutonico e class metal californiano.
Sezione ritmica quadrata e potente (gestione affidata a “Hutch” Bauer e Rami Ali), due chitarre affilate e all’occorrenza adeguatamente “lusinghevoli” (nelle sapienti mani di Wolfgang Schimmer e del nuovo Jörg “Warthy” Wartmann), una competente voce dalla timbrica stentorea e piuttosto espressiva (quella di Carsten “Lizard” Schulz, che ricordavo soprattutto per la sua “ospitata” in “The Holy Grail” del chitarrista Iain Ashley Hersey) e un pregevole songwriting (sostanzialmente appannaggio dello stesso Schulz e di Robby Bobel, che abbandona un ruolo “sotto i riflettori” per continuare un’attività “dietro le quinte”, con risultati di considerevole livello), illuminano il contenuto di “The sky is the limit”, un albo che sa essere grintoso e trascinante (la title-track, “Mr. Madness” e “Propaganda”, sono gli esempi migliori di tale approccio), melodico ed istantaneamente ammaliante (come accade in “The luxury of losing hope” e “Rain road”), nonché pure vagamente malinconico (“Won’t sleep alone”) e maggiormente articolato ed “epico” (“Mindmines”), dimostrando complessivamente le rilevanti capacità tecnico-compositive di un’ottima band da tenere in grande considerazione nell’ambito del genere di competenza.
Il poeta e saggista James Russell Lowell sosteneva che “solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione” … se anche Voi non eravate molto convinti in merito alle prerogative artistiche degli Evidence One, date un’ascoltatina, se possibile, a “The sky is the limit” … potreste trovarvi a dover utilizzare quest’aforisma per giustificare un’importante rivalutazione dei suoi autori.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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