La storia dei Desaster si perde quasi nella notte dei tempi e potrebbe rappresentare una sorta di "sogno americano" musicale. Fondati nel lontano 1988, sulle orme di nomi quali Hellhammer, Venom e Destruction, i nostri si sono dannati l'anima per anni nel sottobosco discografico, partecipando a numerosissimi concerti e dando alle stampe demo e mini in quantità industriale, più un paio di album per la Merciless Records e la Iron Pegasus, facendosi un buon nome nell'ambito underground ma senza mai decollare verso una vera popolarità. Oggi, a distanza di 20 anni dai loro primi passi, i Desaster hanno la grossa possibilità di uscire finalmente per la Metal Blade, con questo disco la cui traduzione del titolo suona come un inquietante "Sindacato dei Soldati di Satana". In attesa che i rappresentanti di tale sindacato si riuniscano al tavolo delle concertazioni con i loro colleghi della CGL, CISL e UIL, noi possiamo godere di una buona manciata di canzoni dallo spiccato sapore retrò, duro, diretto, ignorante. Il genere proposto è un thrash/black che rimanda a gruppi quali Venom, Celtic Frost, Possessed, Destrucion, più qualche riffettino rubato agli Slayer di inizio carriera, il tutto ben macinato da una sezione ritmica che non ha paura di alzare la velocità per partire in malefici blast beats sferraglianti al punto giusto. Lodevole è anche l'impegno del gruppo nel cercare dare un'identità precisa a ogni singolo pezzo, un valore aggiunto non da poco. Chi conosce il gruppo avrà sicuramente una felice riconferma, per tutti gli altri un ascolto può rappresentare una piacevole scoperta.
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