Lanciati al grande pubblico dallo squisito "The Departed" di Scorsese, di cui furono colonna sonora, tornano i Dropkick Murphys, e lo fanno senza cambiare una virgola del proprio sound. Ad oltre due anni di distanza da "The Warrior's Code", e dopo esser passati per ben tre volte in Italia, i DKM potevano lasciar temere una svolta un po' più easy listening per ampliare ulteriormente un pubblico che già ha raggiunto livelli, numeri e qualità impressionanti. Invece i nostri di Boston non si spostano affatto dai binari che conoscevamo, mantenendo presente la componente punk/oi! dei primi anni mischiandola ovviamente alle radici, culturali e musicali, irlandesi e folk. Seguendo la strada tracciata dai The Pogues di Shane McGowan, assieme ad altre band quali The Tossers e Flogging Molly, i Dropkick Murphys sono ormai già un nome da enciclopedia della musica rock, e fieri portabandiera di quello che definito celtic rock, o celtic punk.
Questo album non si discosta dalla rotta tracciata con "The Warrior's Code" e "Blackout" (forse il più riuscito della carriera), e accanto ad ottimi rifacimenti di classici quali "Johnny I Hardly Knew Ya" (il tradizionale irish contro la guerra da cui derivò "When Johnny Comes Marching Home") troviamo perle irish-drunk-punk quali "The State Of Massachusetts" o "Echoes On "A." Street" ma anche episodi più ortodossi e compatti quali "Shattered".
"The Meanest of Time" stravince anche nei testi, come sempre, per cui è d'obbligo l'acquisto anche per gustarsi le liner note introduttive e lo stile tipicamente irish delle liriche, tra le quali spicca la già citata "Echoes on "A." Street".
Questo nuovo album dei Dropkick Murphys non aggiunge nulla di nuovo a quanto la band di Boston ha detto negli ultimi cinque anni di carriera, ma è il perfetto prosieguo, per nulla banale e ripetitivo, di quel sound che li rende ormai unici e distinguibili. A chiudere "The Meanest of Times" troviamo, infine, un buon remake di "Jailbreak" dei Thin Lizzy, contenuta solo nelle prime tirature in digipack.
Per quanto mi riguarda, è in loop continuo da quando mi è arrivato, e credo proprio ci resterà ancora per lungo tempo, in attesa di rivederli all'opera sui palchi europei. Da non perdere.
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