Copertina 8,5

Info

Genere:Punk
Anno di uscita:2007
Durata:60 min.
Etichetta:Born and Bred

Tracklist

  1. FAMOUS FOR NOTHING
  2. GOD WILLING
  3. THE STATE OF MASSACHUSETTS
  4. TOMORROW'S INDUSTRY
  5. ECHOES ON "A." STREET
  6. VICES AND VIRTUES
  7. SURRENDER
  8. (F)LANNIGAN'S BALL
  9. I'LL BEGIN AGAIN
  10. FAIRMOUNT HILL
  11. LOYAL TO NO ONE
  12. SHATTERED
  13. RUDE AWAKENINGS
  14. JOHNNY, I HARDLY KNEW YA
  15. NEVER FORGET
  16. JAILBREAK (THIN LIZZY)

Line up

  • Al Barr: vocals
  • Ken Casey: bass, vocals
  • Matt Kelly: drums, bodhran, vocals
  • James Lynch: guitar, vocals
  • Marc Orrell: guitar, accordion, vocals, banjo
  • Tim Brennan: mandolin, banjo, accordion, whistles
  • Scruffy Wallace: bagpipes

Voto medio utenti

Lanciati al grande pubblico dallo squisito "The Departed" di Scorsese, di cui furono colonna sonora, tornano i Dropkick Murphys, e lo fanno senza cambiare una virgola del proprio sound. Ad oltre due anni di distanza da "The Warrior's Code", e dopo esser passati per ben tre volte in Italia, i DKM potevano lasciar temere una svolta un po' più easy listening per ampliare ulteriormente un pubblico che già ha raggiunto livelli, numeri e qualità impressionanti. Invece i nostri di Boston non si spostano affatto dai binari che conoscevamo, mantenendo presente la componente punk/oi! dei primi anni mischiandola ovviamente alle radici, culturali e musicali, irlandesi e folk. Seguendo la strada tracciata dai The Pogues di Shane McGowan, assieme ad altre band quali The Tossers e Flogging Molly, i Dropkick Murphys sono ormai già un nome da enciclopedia della musica rock, e fieri portabandiera di quello che definito celtic rock, o celtic punk.
Questo album non si discosta dalla rotta tracciata con "The Warrior's Code" e "Blackout" (forse il più riuscito della carriera), e accanto ad ottimi rifacimenti di classici quali "Johnny I Hardly Knew Ya" (il tradizionale irish contro la guerra da cui derivò "When Johnny Comes Marching Home") troviamo perle irish-drunk-punk quali "The State Of Massachusetts" o "Echoes On "A." Street" ma anche episodi più ortodossi e compatti quali "Shattered".
"The Meanest of Time" stravince anche nei testi, come sempre, per cui è d'obbligo l'acquisto anche per gustarsi le liner note introduttive e lo stile tipicamente irish delle liriche, tra le quali spicca la già citata "Echoes on "A." Street".
Questo nuovo album dei Dropkick Murphys non aggiunge nulla di nuovo a quanto la band di Boston ha detto negli ultimi cinque anni di carriera, ma è il perfetto prosieguo, per nulla banale e ripetitivo, di quel sound che li rende ormai unici e distinguibili. A chiudere "The Meanest of Times" troviamo, infine, un buon remake di "Jailbreak" dei Thin Lizzy, contenuta solo nelle prime tirature in digipack.
Per quanto mi riguarda, è in loop continuo da quando mi è arrivato, e credo proprio ci resterà ancora per lungo tempo, in attesa di rivederli all'opera sui palchi europei. Da non perdere.
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.