Titolo lunghissimo per il ritorno in pista dei Francesi Deathspell Omega, un titolo che purtroppo la dice lunga e rispecchia pienamente il contenuto del disco. Lungo, prolisso, tedioso e pesante. Basterebbero questi quattro aggettivi per descrivere la condizione odierna di questo complesso che in passato ha saputo fare decisamente di meglio. Quello che qui proprio risulta difficile digerire sono le complesse e forzate soluzioni sperimentali che fanno tanto 'avantgarde', ma che in conclusione risultano semplicemente fine a se stesse. Riffs veloci e improvvisamente rallentati, tempi contorti, arrangiamenti soporiferi, situazioni dilatate... e chi più ne ha più ne metta, quello che però alla fine di tutto rimanere in mano sono quarantacinque minuti di noia mortale, non una sola linea melodica che convince e rimane impressa. La band ha voluto fare il passo più lungo della gamba, uscendo con un qualcosa di innaturale e calcolato a tavolino, caratteristica che emerge con prepotenza nelle lunghe e tediose The Shrine 0f Mad Laughter e The Repellent Scars Of Abandon And Election, anche questa non è da meno. Comunque è un difetto generale, sembrano non finire mai, come se l'album in realtà durasse più di due ore. Si salva ovviamente una produzione tutto sommato spessa e potente, come se dovesse colmare un vuoto incolmabile. Un deciso passo indietro, speriamo si riprendano dando maggiore spontaneità alla loro musica.
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