Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:46 min.
Etichetta:Wild Kingdom
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. A PERFECT MESS
  2. FINAL WARNING
  3. ALL ABOUT THE MONEY
  4. ALIVE
  5. IN TOO DEEP
  6. PART OF ME
  7. HIGH WINGS
  8. SOMETHING NEW
  9. IT ALL COMES DOWN
  10. DEMONS OF THE PAST
  11. ME VS MYSELF
  12. THIS CORROSION

Line up

  • Mats MF Olsson: vocals, guitars
  • Kent Axén: guitars, vocals
  • Urrke T: bass, vocals
  • Patrik Jansson: drums, percussion, vocals

Voto medio utenti

Torna lo sleaze rock ‘n’ roll con rifrazioni punk, torna l’ennesimo gruppo scandinavo che seguendo le orme dei maestri indiscussi Hanoi Rocks, si allinea a quanto già realizzato dagli esimi colleghi Hellacopters, Backyard Babies e Hardcore Superstar, tornano, con il loro terzo full-length, direttamente da Stoccolma, i Maryslim.
Se avevate apprezzato il precedente “Split/Vision” probabilmente non farete troppa fatica ad amare pure questo “A perfect mess”, in cui i nostri accentuano ulteriormente la ricerca spasmodica del refrain e della melodia facilmente memorizzabili, “levigano” ancor di più il loro suono, facendolo avvicinare “pericolosamente”, in talune situazioni, a certe suggestioni di “alternative punk rock” da classifica e lo combinano con un pizzico di alone “notturno” molto apprezzato nel settore.
Insomma, l’attitudine da “chart-busters” è piuttosto evidente, e in questo di per sé non ci sarebbe nulla di riprovevole, purtroppo però il disco soffre di un po’ di uniformità e canzoni che di primo acchito si lasciano gradire per la loro “istantaneità”, finiscono per svanire altrettanto velocemente dalla memoria.
Lo schema applicato sembra dunque leggermente ripetitivo, tuttavia bisogna altresì dire che pezzi come “A perfect mess” e “Final warning” hanno dalle discrete potenzialità di vittoria anche nell’universo “mainstream”, che “Something new” è un brano agile e fresco, anche se composto di una sostanza che sembra smentire apertamente il suo titolo, che “Demons of the past” è una sorta di ballata energica e “agrodolce” dall’innegabile fascino e che “Me vs myself” appare dotata di una buona struttura melodica e di una capacità traente non trascurabile.
Alla lista dei “buoni” si aggiungono, poi, “High wings”, un egregio numero rischiarato da un pizzico dei favolosi Cult nell’impasto, “Alive”, e la cover dei Sisters Of Mercy “This corrosion”, ottimi esempi di idoneità nell’approccio “gotico” e “malinconico” alla materia, con gli ultimi due che non a caso sono resi ancora più efficaci dalla presenza, in veste di ospite, di Jyrki69 dei 69 Eyes, una band che ha fatto di tale orientamento musicale il proprio credo artistico.
Un rock stradaiolo abbastanza “addomesticato” che invece di graffiare, è maggiormente interessato a adulare, tutto sommato piacevole, ma anche piuttosto effimero nei suoi effetti benefici.
Produce, come già in “Split/Vision”, Peter Tägtgren nei suoi Abyss Studios.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.