Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2007
Durata:40 min.
Etichetta:Nekromantik
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. ARCANUM MYSTERIUM (BELLI PRELUDIUM)
  2. BURN WITCH BURN! (THE SAINT INQUISITION)
  3. VENEFICIA (VOLUPTAS ANIMI)
  4. BETWEEN SHADOWS (THE EVIL LIES)
  5. ICE FOREST RITUALS (THE TWILIGHT)
  6. DOMINIUM NOCTIS (CONVENTUM ET STRIGA)
  7. UNDER THE SIGN OF THE ARCHANGEL
  8. RAGNATELE SU VELLUTO SCARLATTO
  9. PLEASURE AND PAIN (THE VIOLENCE)
  10. TO THE FORGOTTEN (THE NATURE SPEAKS)
  11. NOTTE A CRACO

Line up

  • Mancan: vocals, guitars
  • Akeron: guitars
  • Atlos: drums, keys programming
  • Namgyal: bass

Voto medio utenti

Questo debutto degli Ecnephias non è stato un ascolto semplice, la band suona un Death/Black Metal complesso e chiuso, e servono svariati ascolti per digerirlo e trarne le giuste conseguenze. Oggettivamente su una cosa però è impossibile sindacare, la band sa il fatto suo, e sta riuscendo nell'intento di crearsi un sound cupo e originale, pur se con qualche piccolo calo momentaneo. Un mix particolare questo primo Dominium Noctis, perchè nella prima parte sono presenti canzoni spedite e aggressive come per Burn Witch Burn! (The Saint Inquisition) e Veneficia (Voluptas Animi), brani tipicamente Death Metal, mentre nella seconda parte del disco sono le atmosfere più oscure e dimesse a farla da padrone, quasi a sfiorare ambientazioni tipicamente Doom Metal, e qui cito Under The Sign Of The Archangel e Pleasure And Pain (The Violence). Ovviamente essendo un disco di esordio ci sono cose da rivedere e cambiare, il difetto più grande di Dominium Noctis è una certa pesantezza di fondo che non permette alle canzoni di emergere con fluidità, non sto dicendo che siano brutte, ma che una maggiore scioltezza in sede di scrittura non farebbe che bene, spesso si fa un po’ di fatica ad arrivare alla fine, colpa semplicemente di strutture melodiche che non sempre rimangono impresse nella mente. L’altro aspetto positivo però sta nella passione con cui questi ragazzi si cimentano in quello che fanno, e lo si può avvertire nelle trame delle tracce più brutali e violente. Ma l’aspetto che più mi ha colpito della faccenda è tutto quel alone di morbosità che aleggia su questo disco, la copertina in tal senso parla “chiaro”, una ragazza misteriosa inserita in un artwork dalla tinta blu, molta gotica per certi versi, fra l’altro un altro questo è un altro elemento che ogni tanto emerge, soprattutto per quanto riguarda gli arrangiamenti di tastiera, scelte marginali, ma presenti. Quindi non resta altro che augurare un in bocca al lupo a questa nuova promessa Italiana del Metal estremo, la strada sarà lunga ma si può fare un ottimo lavoro.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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