Negli ultimi tempi la discografia del chitarrista tedesco Uli Jon Roth è stata, giustamente, rivitalizzata dalla SPV, tra ristampe e nuove uscite, ed ora da questi dischi, trai quali "Earthquake", "Prologue to the Symphonic Legends", "Metamorphosis" la SPV ha ricavato un completo ed interessante "Best of..." indirizzato sia a coloro che non si sono ancora accorti di questi lavori sia per quelli in difficoltà nello scegliere su quale puntare.
Roth è conosciuto ai più per aver sostituito Michael Schenker negli Scorpions, con i quali ha iniziato la sua collaborazione ai tempi di "Fly to the Rainbow" (1974) concludendola con lo storico "Tokyo Tapes" (1978), dando poi il via ad una carriera solista nell'arco della quale ha fatto sfoggio di tutto il suo estro e fervore artistico, incrociando spesso la sua chitarra con la Musica Classica e l'Opera. Le sue passioni si dividono equamente questa raccolta, spiccatamente orchestrale e neoclassico il primo CD e con suoni elettrici a reggere la scena sul secondo dischetto.
Non si può certo evitare il magnetismo di una grandiosa interpretazione di "Nessun Dorma", qui sotto il titolo di "Bridge To Heaven", cantata da un bravissimo Tommy Heart (Fair Warning), ed assieme alle citazioni a Bach, Vivaldi e Chopin troviamo anche diverse canzoni originali di Roth. Tra queste la passionale "Starlight", la fluente "I'm a River" e la pianistica e corale "Why? (entrambe con Michael Flexig degli Zeno al microfono), che mettono ben in mostra le capacita di Roth come compositore, anche in un contesto classico.
Per approfondire invece la conoscenza con il lato più rocker di Roth basta passare al secondo disco, aperto dalle settantiane "Still So Many Lives Away" e "Winter Days" (entrambe tratte da "Earthquake" del 1978), impreziosito da due covers del suo mito Jimi Hendrix ("Little Wing" e "Voodoo Child") ed una dei Cream ("White Room", con il loro bassista e cantante Jack Bruce come ospite). Nella parte conclusiva del CD ritornano le concessioni ai barocchismi neoclassici ("Sky Overture", "Aquila – The Eagle and the Rainbow" e "Lethe – River of Oblivion") ed alla musica classica con una brillante e vivace versione di "Rondo alla Turca".
Niente di nuovo, ma allo stesso tempo una buona occasione...
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