Francamente non mi pareva di ricordare musicisti nativi di Malta ad eccetto di Marc Storace, storico vocalist dei Krokus. Invece adesso ho avuto la possibilità di conoscere una band interamente originaria della piccola isola mediterranea, i Fire. Si tratta di un gruppo hard rock che ha mosso i suoi primi passi alla fine dei ’90, ma soltanto lo scorso anno è riuscito ad ottenere un notevole successo in patria, raggiungendo la vetta delle charts maltesi, ed anche un discreto riscontro all’estero. Questo grazie al loro secondo album, intitolato “Thrill me”, pubblicato appunto nel 2009.
L’ottimo risultato ha fatto nascere l’idea di ristampare il disco d’esordio della formazione, il presente “Ignite”, uscito originariamente nel 2006 ma soltanto sul territorio nazionale. Il gruppo propone un hard rock molto melodico, vicino all’appeal radiofonico di artisti come Bon Jovi o Bryan Adams, ben rifinito e suonato con evidente esperienza. Canzoni come “Make believe” e “Manhunter” possiedono linee vocali e cori che ne fanno degli ottimi hits-fm, dinamici ed orecchiabili al tempo stesso, ma i brani del disco sono tutti buoni esempi della miglior scuola melodic rock. Sugli scudi, in particolare, la coppia di chitarristi, ordinata nei riff e puntigliosa negli assoli, ed il cantante Calleja, una di quelle voci che intrigano anche il pubblico non specializzato.
Niente di innovativo, d’accordo, ma in questi casi conta soltanto l’efficacia nello scrivere temi che si facciano apprezzare senza sforzo, ed in questo senso i maltesi non sfigurano certo. Rispetto all’edizione originale, la nuova versione di “Ignite” ha due tracce bonus: la prima è una cover della famosa “Run to you” di B. Adams, mentre la seconda è un inedito sin troppo zuccheroso.
Indipendentemente se abbiate ascoltato o meno il loro album più recente, questo debutto dei Fire merita l’attenzione degli appassionati di hard rock melodico.