Continua l'invasione spagnola nei confronti del mio povero lettore, nell'occasione con gli Abyss, che ottengono pressappoco gli stessi risultati dei Draconian, anzi ad essere onesti siamo addirittura a livelli inferiori, sopratutto per la noia che si diffonde all'ascolto dei nove pezzi inclusi su "Redención". Questo avviene nonostante (oppure proprio per questo?) i sei musicisti provenienti da Malaga abbiano fatto scelte totalmente opposte ai loro sopraccitati connazionali. Infatti qui il cantato è in lingua madre, e l'indirizzo musicale è orientato verso un power metal dalle influenze neoclassiche e progressive, che vede in questo gli Abyss più vicini a quanto proposto da un'altra band conterranea, gli Avalanch, anche perché il singer Jaime García ricorda molto proprio quello degli Avalanch, il suo quasi omonimo Victor García... e non è paragone da prendere proprio come un complimento!! Altro limite del gruppo sta nel songwriting, brani sovente inconcludenti e tirati troppo per le lunghe che finiscono per mortificare gli spunti interessanti che il gruppo in realtà riesce anche creare, come alcuni passaggi su "Libertad" (sopratutto quelli folkeggianti) e sullo strumentale "Insomnio" ed i ritmi più metallici di "Casino". Credo invece che l'episodio peggiore sia la conclusiva (ed inconcludente) "La Voz De Nostradamus", che se l'è giocata comunque ad armi pari con "Otra Dimension" ...ma è stata una guerra senza vincitori! Peccato, perché dopo il più discreto album dei Dragon Lord dall'accoppiata Goimusic/ Pulsar Light mi aspettavo qualcosa di meglio.
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