E sempre dagli archivi di Metal.it, ecco anche la recensione di "Virtual XI",
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Le mie mani tremavano al momento di dover premere il tasto play sul lettore... il ricordo di quanto ascoltato sul singolo "The Angel and the Gambler" era ancora lì presente, acquattato nell'ombra, pronto per il colpo di grazia. Ci volle coraggio... tanto!
Fortunatamente la copertina (realizzata per la seconda volta da Melvyn Grant, e stupenda nella versione olografica) era un ritorno al classico, e sopratutto il primo pezzo non era "quello incriminato", ma le note di "Futureal" che mi sollevarono il morale. Non troppo, in realtà, eppoi la traccia seguente era proprio "The Angel...". Che dire di questa canzone, troppo ripetitiva e noiosa, nonostante alcuni evidenti rimandi agli anni '70, una scelta coraggiosa quanto quella di utilizzarla come singolo.
Chissà, forse il ritorno di Dickinson fluttuava nell'aria, oppure si era di fronte ad un momento poco ispirato, sta di fatto che "Virtual XI" è un mezzo passo falso. Le cose andarono meglio con la scattante "Lightning Strikes Twice", ma solo la successiva "Clansman" riusciva a reggere il confronto con il passato degli Iron Maiden. Ispirata allo stupendo film "Braveheart" non poteva che narrare di clan scozzesi e lotte per la libertà, un brano epico cantato con piglio combattivo, nella vena di pezzi del passato come "To Tame A Land". Argomenti più moderni, nella successiva "When Two Worlds Collide" che affrontava il pericolo della collisione della terra con una cometa, un buon pezzo che aveva come punto di forza un ottimo lavoro della coppia Murray/Gers. Rispetto a "The X Factor" si erano smorzati i toni malinconici e veniva dato maggior spazio alle keyboard, ma mostrava qualche limite nel songwriting, dove le buone idee alla base di "The Educated Fool" o di "Don't Look to the Eyes of a Stranger" non venivano sfruttate al meglio. Diverso il discorso per la conclusiva "Como Estais Amigos", un brano che mi ricordava più gli ultimi Wolfsbane che i Maiden, dove si sentiva la mano di Blaze, un brano potente dai risvolti tristi, scritto per ricordare la guerra alle Falkland Islands del 1982, ma che con il senno del poi rappresentava il canto d'addio di Blaze dai Maiden, l'ultima canzone... "
Amigos no more tears.. ".
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